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LA GRAN BRETAGNA SPORTIVA IN LUTTO PER McGOWAN

18/02/2016 - 10:58:15

 

 

Deceduto l'ex campione mondiale dei pesi mosca

di Primiano Michele Schiavone

Giovedì  18 febbraio 2016 – Lo scozzese Walter McGowan ha chiuso la sua esperienza terrena nel Monklands Hospital di Airdrie il 15 febbraio di quest’anno all’età di 73 anni, lasciando i due figli, un maschio ed una femmina ed i due nipoti.
L’ex pugile è vissuto in condizioni fisiche precarie negli ultimi anni, trovando ospitalità in una casa di cura a Bellshill, nella regione dove lo scozzese era nato e cresciuto.
Come pugile McGowan fu un elemento arguto: passato professionista nel 1961, anno in cui vinse il titolo di campione ABA dei pesi mosca, seppe far valere il suo brillante gioco di gambe, unito all’abilità schermistica, che gli permisero di usare il quadrato con grande maestria.
Perse l’imbattibilità professionistica dopo solo due vittorie contro il più esperto conterraneo Jackie Brown – reduce dalla sconfitta in Italia con il sardo Piero Rollo – ma seppe riscattare l’imprudenza di aver accettato un confronto prematura due anni dopo quando mise fuori combattimento Brown alla dodicesima ripresa, togliendogli il titolo British e la corona dell’Impero Britannico dei pesi mosca.
Nel 1964, consolidata la sua posizione in Patria, tentò di fregiarsi del titolo di campione d’Europa della categoria sfidando a Roma il titolare Salvatore Burruni. Al termine delle 15 riprese il risultato ai punti andò all’italiano ma l’esperienza acquisita all’estero, la prima fuori della sua Scozia, fortificarono le sue doti di combattente.
Tornò nella capitale italiana due volte l’anno seguente. Nel primo match superò sulle 10 riprese Benny Lee, un ghanese residente in Italia. Nel secondo appuntamento si misurò con il capitolino Tommaso Galli, campione continentale dei pesi gallo: il risultato di parità deciso al termine delle 15 riprese galvanizzò lo scozzese, che pensò fermamente di poter aspirare con successo ad una chance mondiale. L’opportunità l’avrebbe potuta avere proprio da Tore Burruni, quel duro sardo che aveva impegnato strenuamente sullo stesso ring, divenuto nel frattempo campione iridato e che la sera precedente in Australia aveva respinto la sfida del locale di origine calabrese Rocky Gattellari.
 
Walter McGowan e Salvatore Burrini a Piccadilly, nel cuore di Londra
 
Dopo due collaudi vittoriosi, uno contro il triestino Nevio Carbi, l’altro con l’argentino Ernesto Miranda, il secondo appuntamento con Salvatore Burruni – questa volta per il titolo di campione del mondo dei pesi mosca posseduto dall’italiano – si concretizzò il 14 giugno del 1966, nell’Empire Pool di Wembley a Londra. La cintura iridata non sfuggì a McGowan, proclamato vincitore al termine delle 15 riprese. Il match non fu facile per lo scozzese, ferito alla settima ripresa ad un occhio, ma alla fine trionfò e coronò il sogno accarezzato da oltre due anni.
Tre mesi dopo, sullo stesso ring, McGowan si tolse un’altra grande soddisfazione contro l’inglese Alan Rudkin al quale levò le cinture British ed Impero Britannico dei pesi gallo, dopo una battaglia durata 15 riprese. Anche in questo match lo scozzese rischiò per una ferita all’occhio riportata nel decimo round.
Il regno mondiale di McGowan finì il 30 dicembre di quell’anno a Bangkok, per una ferita al naso che lo tolse di gara nella nona frazione e lo costrinse a lasciare la corona al thailandese Chartchai Chionoi.
Nella rivincita, materializzatasi il 19 settembre del 1967 nell’Empire Pool di Wembley a Londra, McGowan pagò ancora una volta con la sua propensione alle ferite: profondi tagli ad entrambi gli occhi e sulla fronte hanno indotto l’arbitro a fermarlo nel settimo round e dare la vittoria all’asiatico Chionoi.
L’anno successivo cedette a Rudkin le cinture British ed Impero Britannico dei pesi gallo con un verdetto ai punti deciso al termine delle 15 riprese.
McGowan continuò a calcare il ring ancora un anno prima di appendere i guantoni al classico chiodo. Aveva combattuto da professionista per 7 anni, realizzando un palmares di 40 incontri: 32-7-1.
Al quel punto della vita gli rimanevano i ricordi gloriosi delle conquiste realizzate, l’onorificenza MBE (Most Excellent Order of the British Empire), concessa ai cittadini britannici che hanno avuto un risultato significativo per il Regno Unito, e l’onore di essere stato incluso nella lista dei convenuti al compleanno della Regina.
Poteva dirsi veramente soddisfatto, ferite a parte, che gli resero la vita difficile sul ring, dal quale era scesa sempre e comunque con fiero contegno. Certo, gli sfuggì il titolo di campione d’Europa, fallitogli in due occasioni, ma era andato molto più in là del vecchio continente, raggiungendo il tetto del mondo, negli anni in cui vi era un solo campione del mondo.
 
Primiano Michele Schiavone