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UN GIORNO COME OGGI, IL 17 APRILE DEL 1967

17/04/2017 - 00:10:20

 

 

50 ANNI FA GRIFFITH-BENVENUTI PRIMO ATTO

di Primiano Michele Schiavone

Nel vecchio Madison Square Garden di New York il triestino divenne il primo italiano ad essere incoronato campione del mondo. Quella notte del 17 aprile 1967, dopo che Napoli e l’Italia intera aveva salutato il grande Totò, morto due giorni prima nella capitale all’età di 69 anni, Nino Benvenuti scalò la vetta più alta dei pesi medi, a spese di un grande Emile Griffith, più volte campione iridato dei pesi welter e superwelter, che metteva in palio la corona delle 160 libbre per la terza volta; tolta al nigeriano Dick Tiger (in seguito vincitore di Benvenuti) e difesa due volte con successo contro il newyorkese Joey Archer. Il verdetto unanime deciso al termine delle 15 riprese, 10 a suo favore e 5 contro, incoronò l’italiano campione mondiale per la seconda volta. In precedenza aveva tolto il primato universale dei medi jr al toscano Sandro Mazzinghi, titolo che lasciò sul ring di Seul, nella capitale sudcoreana, al locale Ki Soo Kim, sconfitto al secondo turno delle olimpiadi del ’60 a Roma. Prima dell’impresa americana Benvenuti aveva annotato sul suo taccuino sportivo ogni sorta di successo importante: tra i dilettanti – sconfitto una sola volta contro 119 affermazioni – aveva vinto cinque volte la fascia tricolore, la prima nei welter, le altre nei superwelter, due campionati europei nella categoria superwelter e la medaglia d’oro dei welter ai giochi olimpici di Roma, dove venne definito migliore pugile del torneo ed ottenne il trofeo Val Barker; come professionista, prima della formula “campione del mondo” dei medi jr mostrò le postille dei titoli d’Italia e d’Europa dei pesi medi. Il trionfo sul famoso avversario attraversò momenti di preoccupazione quando dovette toccare il tappeto nel corso della quarta ripresa. Benvenuti aveva spedito sulla stuoia il sublime campione delle Isole Vergini due riprese prima, circostanza che lo portò all’eccessiva sicurezza che gli costò il knockdown, fino a rivedere la strategia necessaria per il lungo percorso delle 15 riprese. Gli italiani poterono seguire la radiocronaca diretta del match alle 4 del mattino del 18 aprile, con il commento da bordo ring del giornalista Paolo Valenti, che catalizzò l’attenzione di 18 milioni di radioascoltatori, dalla presentazione dei due pugili sul ring fino all’apoteosi del successo conclusivo. Benvenuti fu sostenuto a viva voce da 500 connazionali giunti a New York per vederlo all’opera dal vivo, scandendo "Nino, Nino, Nino", oltre ad un numero imprecisato di paisà trapiantati negli States che vedevano nel suo trionfo il riscatto dell’intera comunità italiana. Il suo successo li ripagò ampiamente, con la dovuta soddisfazione che per molti divenne ostentazione. Il match ottenne l’etichetta "Fight of the Year" che ingigantì la prova di Benvenuti.

Primiano Michele Schiavone