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UN GIORNO COME OGGI, IL 21 AGOSTO DEL 1970

21/08/2017 - 08:19:16

 

 

Mario Lamagna, campione esclusivo di Napoli

di Priminao Michele Schiavone

L’unico partenopeo verace, di Napoli città, diventato campione d’Italia dei pesi medi fu Mario Lamagna, che il 21 agosto 1970 sull’isola di Ischia mantenne la sua cintura dopo 12 riprese combattute con il padovano Luciano Sarti. Il napoletano debuttò tra i professionisti nel dicembre 1964, dopo aver chiuso la carriera dilettantistica con un secondo posto agli assoluti di quell’anno, svolti a Roma, perdendo la finale dei pesi medi contro Dino Murru. La sua ascesa in campo nazionale fu molto agevole, con una serie di successi che lo condussero alla semifinale per il campionato italiano, vinta in cinque riprese nel dicembre 1966, a Torino, contro il veneziano Enrico Simoni, già sconfitto ai punti nel capoluogo campano. Nel maggio dell’anno seguente a Napoli tentò di togliere il tricolore al più esperto Carlo Duran, ferrarese di origine argentina che in seguito divenne diverse volte campione europeo, ma dovette cedere al termine di 12 tempi. In quella stagione sconfisse il campione spagnolo superwelter Moya Cesareo Barrera e l’ex titolare transalpino welter e superwelter Jean Baptiste Rolland. Nel maggio 1967, dopo due vittorie, conobbe una brusca battuta d’arresto dal francese Yoland Leveque, già campione nazionale ed europeo superwelter e futuro titolare transalpino dei medi. Tornò al successo per ferita dello spagnolo Jose Hernandez, più volte campione nazionale superwelter, europeo della stessa categoria e sfidante al mondiale di Carmelo Bossi con il quale pareggiò. Il sogno di Lamagna di conquistare il titolo italiano dei pesi medi naufragò per altre due volte, entrambe per il vacante campionato, sempre per ferita, davanti ai suoi concittadini: nell’agosto 1968 contro il livornese Remo Golfarini e nell’aprile dell’anno seguente dinanzi all’aostano di origine ligure Luigi Patruno. La cintura arrivò finalmente per lui nel marzo 1970, quando piegò a Caserta il mancino Patruno nel corso dell’ottava frazione. Prima di difendere il primato nazionale affrontò a Johannesburg sulle 10 riprese il sudafricano Pierre Fourie, superato nei suoi migliori anni solo da Bob Foster, Victor Galindez e Richie Kates. Al rientro in Italia affrontò due volte per il titolo italiano Luciano Sarti, vincendo ad Ischia e perdendo a Padova. Il napoletano si rifece nel luglio 1972 quando tornò nel capoluogo veneto e spodestò il locale Sarti. Il secondo regno nazionale di Lamagna si concluse nell’ottobre di quell’anno a Forlì dove cedette la cintura al locale Sauro Soprani. La carriera del campano si concluse a Parigi nel marzo 1973 dopo 52 sfide: 36-15-1. Nel suo record figurano altri nomi di considerevole valore in quegli anni quali Elio Calcabrini, Mario Romersi, Jacques Kekichian, Vincent Parra, Gratien Tonna e Tom Bogs.

Primiano Michele Schiavone