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UN GIORNO COME OGGI, IL 23 MAGGIO DEL 1970

23/05/2020 - 16:11:15

 

Nino Benvenuti mette ko Tom Bethea

di Alfredo Bruno

Il 23 maggio 1970 a Umago, cittadina della Jugoslavia, Nino Benvenuti affrontava Tom Bethea per la seconda volta. In palio c’era il titolo mondiale dei medi. I due si erano incontrati un paio di mesi prima a Melbourne in Australia senza titolo in palio sulle 12 riprese.

Il giorno dopo i giornali portarono a caratteri cubitali la sconfitta di Nino per kot all’VIII round. Era la fine? Per molti lo era, visto il Benvenuti dei match precedenti. Indubbiamente la dura carriera cominciava a farsi sentire, forse mischiata anche ad un po’ di nausea. La boxe richiede, soprattutto ai livelli del nostro campione, sacrifici difficili a lungo andare da sopportare. A Melbourne c’era il pubblico delle grandi occasioni e molti erano gli italiani presenti venuti per vedere il loro idolo. Ma chi era questo Tom Bethea, soprannominato "la bomba"? Indubbiamente si trattava di un buon pugile che aveva dato in precedenza filo da torcere al cubano Luis Rodriguez e al campione argentino, astro nascente, Carlos Monzon. Il triestino sembrava avviato verso l’ennesimo successo quando all’VIII round si lasciava sorprendere al corpo da un potente destro che lo lasciò senza respiro incrinandogli una costola.

La rivincita tra i due sarà logicamente con il titolo in palio. Due mesi per guarire e per prepararsi non sono molti, ma il Nino visto sul ring di Umago tranquillizzò tutti i presenti e i telespettatori della TV di stato. Il jab sinistro era dei giorni migliori con un’accentuazione "più velenosa". Bethea comunque non si rivelò uno sprovveduto ed era molto pericoloso dalla corta distanza. Il nostro campione guadagnava punti su punti quando al sinistro aggiungeva il gancio destro e il montante in spazi ristretti. All’ 8° round si vide subito una maggior determinazione del triestino, forse l’allarme gli era stato dato da un violento destro incassato in precedenza. I colpi quasi tutti a segno cominciavano a logorare la resistenza dell’americano fino a quando, quasi a chiusura, un micidiale gancio destro concluse l’opera con un ko da antologia in un round, l’VIII, fondamentale per entrambi nel bene e nel male.