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BOTTAI E FREZZA VINCITORI A LIVORNO

08/12/2012 - 10.19.12

 

Bottai conquista un'altra cintura, Frezza mantiene la sua

di Alfredo Bruno

LIVORNO, 7.12.2012 – Una serata indubbiamente da ricordare quella svoltasi al Palamacchia, organizzata dalla Boxe Cavallari con due titoli in palio. Livorno torna ad essere un epicentro della boxe toscana grazie anche alle imprese di Lenny Bottai che ieri sera ha conquistato il vacante Titolo del Mediterraneo WBC dei superwelter. Nell’altro incontro Gianluca Frezza, invece si è confermato campione italiano dei welter superando ai punti Antonio Moscatello.

Bottai in uno scambio con Akcabelen  /  foto di Marco Chiesa

Lenny Bottai (+18, - 2) ha affrontato il giovane turco, residente in Germania Harun Ackcabelen (+ 12, - 6, = 1), appena 20 anni con credenziali per la verità non esaltanti ma con riconosciutagli un pizzico di potenza in più. L’avvio è prudente da entrambe le parti, ma nella seconda ripresa il livornese dimostra di essere ben sintonizzato con una bella serie dalla corta distanza che sorprende l’avversario, che fino a quel momento ha dimostrato buona velocità di braccia ma una certa imprecisione. Akcabelen porta indietreggiando numerosi colpi che frenano le intenzioni aggressive di Bottai. La corta distanza pian piano diventa la soluzione più gettonata da parte di entrambi con scambi che non sono certo carezze. Il turco cerca di riprendere l’iniziativa, ma Bottai lo blocca d’incontro con efficacia. Ackabelen appare affaticato, è comunque un avversario coraggioso e pur subendo nel settimo round replica con una certa efficacia. Nell’ottavo Bottai tira un po’ i remi in barca per recuperare ossigeno, ma è solo una breve tregua come dimostra il round seguente quando sul finire un micidiale gancio destro scuote l’avversario che sembra voler abbandonare, l’arbitro non interviene e una serie micidiale di tre colpi si abbatte su Ackabelen che indifeso cade in avanti. E’ un ko drammatico, sul ring sono tutti preoccupati, dopo qualche minuto Ackebelen viene portato immediatamente all’Ospedale e le notizie per fortuna sono buone. Un sospiro di sollievo per tutti e soprattutto per Lenny Bottai che viene dichiarato Campione del Mediterraneo.

Dopo questo primo match RaiSport 1 trasmette in maniera frettolosa il secondo match con la telecronaca di Giulio Guazzini e il commento di Nino Benvenuti.

Gianluca Frezza  /  foto di Marco Chiesa

Gianluca Frezza (+ 19, - 2, = 2), fresco campione è chiamato a difendere lo scettro tricolore dei welter dall’assalto di Antonio Moscatiello (+ 14, - 2). Frezza rompe subito gli indugi e mostra quale sarà la sua tattica, attacco “a baionetta” per lasciare l’iniziativa il meno possibile all’avversario, senz’altro meno veloce ma più potente. Il match nonostante si svolga in un fazzoletto di ring è molto corretto e l’arbitro Canzian interviene raramente. Frezza stringe alle corde il milanese e lo martella con serie non potenti, ma pur sempre efficaci per causare un logorio fisico da parte del suo avversario. Il match è intenso e lascia spazio a pochi attimi di studio. Dopo due round favorevoli a Frezza nel terzo Moscatiello carica le sue risposte equilibrando il round. Nel quinto round Moscatiello fa buon uso del jab sinistro, Frezza mantiene alto il ritmo e accetta lo scambio duro nel finale del round. Moscatiello non trova soluzioni adatte per frenare il pressing del campione, che sembra inesauribile. Dal nono round il match cambia aspetto, ma per motivi di esigenza da parte dei protagonisti. Frezza è consapevole di aver accumulato un buon bottino di punti e bada quindi ad evitare i rabbiosi attacchi di Moscatiello, che prende decisamente l’iniziativa. Il campione abbassa spesso le braccia, segno di defaticamento, ma ha buon fiato per tirarsi fuori dai colpi dello sfidante.
Per il verdetto non ci sono dubbi: due giudici danno un 97-93 e un giudice 98-92, tutti favorevoli a Frezza che si conferma campione italiano, ma non per i due commentatori che imperterriti vedevano vincitore Moscatiello, avendo invertito fin dall’inizio i nomi senza che nessuno avesse la possibilità di correggerli…Errare umanum est, sed perseverare diabolicum est.