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LO SPORT ITALIANO SCRITTO DALLE DINASTIE
28/12/2012 - 23.07.50
Nel nome del padre, del figlio e dello sportUn secolo di grande Italiadi Adriano Cisternino La boxe e tanto altro ancora. I Duran e gli Stecca, ma anche gli Abbagnale e i Mazzola. Impossibile dimenticare i Proietti e i Saraudi, ma neppure i Moser e i Sentimenti, i Panatta e i Mangiarotti... c'è insomma un secolo di sport azzurro, “Un secolo di grande Italia”, come recita il sottotitolo di “Nel nome del padre, del figlio e dello sport”, (Absolutely Free editore. Pagg.351, 16 euro), l'ultima fatica letteraria di Franco Esposito, firma notissima anche agli appassionati di pugilato, lo sport che Franco ha amato quanto e forse più del calcio perchè è lo sport nel quale è vissuto più in profondità avendolo interpretato non solo da cronista, ma anche da dirigente e da maestro all'angolo.
![]() Ma torniamo ai racconti di Franco Esposito che col suo stile vivace e riccamente documentato di gustosa aneddotica ci propone le storie di tante famiglie diventate famose attraverso lo sport. Abbiamo accennato ad alcuni cognomi celeberrimi nella boxe: I Proietti, per esempio, che hanno scritto pagine indimenticabili della storia del ring soprattutto a Roma. E i Saraudi, da papà Carlo che sfiorò il podio alle olimpiadi di Parigi del '24, ai fratelli Giulio, bronzo a Roma '60, e Vittorio, professionista giunto all'anticamera del titolo mondiale.
E guardando un po' oltre il ring, non si può ignorare la leggenda dei fratelli Aldo e Nedo Nadi, schermidori figli d'arte, livornesi come i Montano, che pure hanno fatto e fanno da generazioni la storia della scherma. E i D'Inzeo, dominatori per una vita nell'equitazione a livello mondiale, e i Panatta nel tennis, e i Di Centa nello sci, per non parlare delle innumerevoli genie nella pallanuoto, dai Postiglione che non finiscono mai, ai Dennerlein, ai Marsili, ai Porzio, ai D'Altrui, padre (Geppino) e figlio (Marco), detentori del singolare e prestigioso record di essere entrambi campioni olimpici (rispettivamente nel 1960 e nel 1992). Questi e tanti altri campioni ancora come i Conti, da Bruno, “core de Roma”, a Daniele e Andrea, e i Maldini, da Cesare a Paolo, e i Baresi, e i Meneghin, da Dino ad Andrea, gli Ottoz, da Eddy a Laurent e Patrick, tanti padri e figli, fratelli e sorelle, come i Gentile nel basket, i Maddaloni nel judo, e – perchè no? - anche marito e moglie, come Gianni Lonzi e Antonella Ragno, unico esempio di coppia d'oro olimpico, rispettivamente nella pallanuoto (Roma '60) e nella scherma (Monaco '72).
Cent'anni di sport in Italia offrono ancora tanti altri esempi di campioni nel nome del padre e del figlio, dei fratelli e delle sorelle, di marito e moglie, di nonni e nipoti. E' una storia tutta speciale dello sport italiano all'insegna del “buon sangue non mente”, una storia che abbraccia lo sport ad ampio spettro, dal calcio allo sci, dalla scherma all'equitazione, dalla boxe al ciclismo. Una storia, tante storie, di ieri e di oggi, qualcuna forse un po' dimenticata, ma ritornata viva e brillante attraverso i ricordi precisi e la penna agile di Franco Esposito. Fonte: Alfredo Bruno |