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LAZIO IN LUTTO PER MATTEO PODDA

19/10/2013 - 15.13.14

 

 

Lazio in lutto per Matteo Podda, vittima della strada a soli 20 anni

di Alfredo Bruno

La notizia è arrivata per telefono ieri sera come un fulmine a ciel sereno. Rimane difficile credere che un giovane di 20 anni ci lascia così all’improvviso; ci facciamo ripetere nome e cognome, increduli, arrampicandoci alla sottile speranza di non aver capito bene. Matteo Podda non c’è più, non c’è diagnosi ma la triste notizia di un incidente stradale. Matteo è una delle tante vittime che la strada semina alla stessa stregua di un bollettino di guerra.
Il suo esordio è avvenuto nel 2008 col clamore che un Podda all’epoca poteva avere già nel segno di Luca prima e di Miriam poi. Una famiglia di campioni, un marchio di bravura, e proprio per questo Matteo si allenava ed era salito sul ring partecipando a più riprese a Tornei Regionali e Campionati, incrociando i guanti anche con gente del calibro di Giuseppe Perugino, Giuseppe Carafa e Vincenzo Contestabile. Qualche verdetto non digerito e forse la consapevolezza di non poter emulare i fratelli lo aveva momentaneamente allontanato dal ring, ma non dalla boxe.
L’ho rivisto quest’anno in un paio d’occasioni, la prima nella riunione organizzata dentro la Palestra a Tarquinia, dove mi parlò della sua decisione di non combattere più, ma di essere sempre legato alla sua Società, la "Cosmo", gestita dal padre Bernardo. In quella serata mancava uno speaker e Matteo senza pensarci due volte prese il microfono e presentò la riunione alla stregua di un ringannouncer consumato.
Fu lui a presentare come ospiti d’onore il fratello Luca, passato a professionismo, e Stefano Gasparri suo amico fraterno, pedina fissa della Nazionale. La seconda volta l’ho visto a Viterbo e la data è facile da ricordare per me, perché era il giorno del mio compleanno; Matteo, aveva saputo ciò da facebook, e mi fece gli auguri. Una stretta di mano calorosa, il suo sorriso da ventenne spensierato e disponibile; mai avrei pensato che quella sera del 20 settembre del 2013 io e Matteo ci saremmo visti per l’ultima volta.
Le parole in una circostanza come questa hanno un suono diverso e non riescono ad esprimere bene il dolore che ha colpito tutto il movimento pugilistico del Lazio, che si sente profondamente vicino ai familiari di Matteo.