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ANGOLO ROSA: MIRIAM PODDA
22/01/2014 - 15.31.15
Una ragazza che entusiasma e contagia per il suo coraggio e la sua grintadi Alfredo Bruno
Foto: Luigia Giovannini![]() La boxe come è entrata nella tua vita?
“Diciamo che sono cresciuta in mezzo a questo sport fin da piccola, ero tifosissima di mio fratello Luca che già combatteva con successo. Era inevitabile che la passione per questa disciplina mi avrebbe contagiato. Ho cominciato ad andare in palestra e pian piano mi sono appassionata sempre di più”.
![]() Miriam precede una nostra domanda che rimane sospesa…
“C’è anche un perché, lo sport ci salva da tante cose, ci aiuta nella vita a crescere, a maturare su tanti aspetti”.
Cosa fai nella vita?
“Studio come Tecnico Programmatore e…faccio pugilato”.
Come occupi il tuo tempo libero dallo sport e dallo studio?
“Mangiare, mangiare soprattutto. Naturalmente scherzo anche se sono golosa. Mi piace stare con i bambini, spesso vado nelle Chiese a guardare i bambini. Sono felice quando sto a contatto con la gente e i più piccoli. Mi piace anche avere un impegno nel sociale”.
![]() “Il giorno più bello è stato quello in cui mi dissero che sarei andata ai mondiali. Il giorno più brutto, ma per me è stato ugualmente bello, quando sono stata sconfitta e sono uscita ad un passo dalla medaglia”.
L’avversaria più difficile?
“Non lo so perché ho combattuto spesso con atlete di alto livello. Ovviamente le avversarie dei mondiali avevano un’altra preparazione, un altro modo di combattere. Erano molto più temibili”.
Tu leggi?
“Si molto. Attualmente sto leggendo una biografia di Mike Tyson, ma leggo anche romanzi. In quest’ultimo periodo mi sono avvicinata molto alla lettura, perché è un modo di staccarsi dalla realtà”.
Cosa pensi di questo gruppo femminile che si è formato nel Lazio e delle sue iniziative?
“E’ senz’altro una gran bella cosa, perché finalmente qualcuno si è mosso per il pugilato femminile, a differenza di prima quando se ne parlava poco e non venivano prese iniziative. Questi allenamenti collegiali ci possono portare ad altri livelli, fanno crescere le ragazze, visto che prima non c’era neanche la possibilità di disputare un match. E’ bello trovare avversarie di altre realtà, di altre regioni. Adesso con questa opportunità del Torneo a squadre il livello si alzerà molto”.
Il tuo colore preferito?
“Forse il blu. Non so il motivo, forse inconsapevolmente deriva dal fatto che la maggior parte dei miei successi e quelli di mio fratello sono iniziati dall’angolo blù. Un colore che per me si associa molto con il pugilato”.
Alfredo Bruno
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