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ANGOLO ROSA, STEPHANIE SILVA

02/02/2014 - 11.36.24

 

 

Pedina preziosa della Nazionale Femminile

di Alfredo Bruno
Foto di Luigia Giovannini
 
Stephanie Silva, 18 anni, pugile romana “tascabile” staziona nella categoria più piccola di peso. In un anno e mezzo ha bruciato le tappe con un bronzo conquistato a Keszthely ai Campionati dell’Unione Europea per le Youth e recentemente ha ottenuto un personale successo vincendo il Torneo Nazionale Femminile a Trevi. La ragazza, che si allena alla Body Fight dei fratelli Liberati, è ormai diventata pedina preziosa della Nazionale di Emanuele Renzini. Finora ha disputato 11 match riportando 7 vittorie e 4 sconfitte. La sua arma vincente è il ritmo forsennato che impone alle avversarie, per cui contrastarla diventa un bel problema.
 
Come si sono incrociate le strade di Stephanie e la boxe?
“Ho cominciato per caso, perché sono andata in palestra per dimagrire. Poi dopo aver infilato i guantoni e cominciato a colpire il sacco non ho più lasciato”.
 
Cosa intendi per caso?
“Io prima giocavo a calcio, a un certo punto la squadra con cui mi allenavo si è trasferita lontano da dove abitavo e quindi non avevo più possibilità di andarci. Visto che ero aumentata di peso e un po’ mi vergognavo, ecco perché mi sono iscritta”.
 
Tu hai un tipo di boxe aggressivo, da cosa dipende?
“Un po’ è il mio carattere battagliero, ma anche perché sono piccola ed è l’unico modo per avvicinarmi alle avversarie”.
 
 
Cosa fai nella vita?
“Studio come Operatore Grafico”.
 
Hai hobbies?
“Oltre alla palestra no, anche perché ho poco tempo”.
 
Leggi?
“Solo libri di scuola”.
 
Segui il pugilato anche dal di fuori?
“Si certo guardo molti incontri”.
 
 
Il tuo colore preferito?
“Il verde speranza”.
 
Il giorno più bello e il più brutto?
“Il giorno più bello è stato il primo match con la Nazionale quando sono andata ai Campionati dell’Unione Europea in Ungheria. Il giorno più brutto quando sono stata eliminata al primo match dei mondiali”.
 
L’avversaria più difficile?
“Dipende dal ring, per certi versi tutte le avversarie sono difficili”.
 
 
Hai paura prima di salire sul ring?
“Paura no, un po’ di ansia di non riuscire a fare il match che ti aspetti e che si aspettano gli altri di vedere”.
 
Tu stai nella categoria più piccola, questo comporta qualche problema di peso?
“Diciamo che riesco a mantenere bene il peso. Non ho problemi di alimentazione, perché sto in un peso che mi permette di combattere in due categorie. Quando devo rientrare nella mia categoria originale, ci riesco agevolmente”.
 
Alfredo Bruno