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LIBRI DI SPORT, RASSEGNA DI GIULIANO ORLANDO
09/02/2014 - 22.39.41
La grande storia illustrata del Tour de FranceFrancoise e Serge Laget – Libreria dello Sport – Pag. 390 – Euro 45.00.La “Grande boucle” ha compiuto 100 anni. La regina delle corse a tappe descritta con foto e cronache d’epoca. Un racconto emozionante.![]() Giuliano Orlando
Il papa non corre. 42 modi di vivere la corsaIrene Rigetti – Edizioni la Carmelina – Pag. 230 – Euro 12.Papa Francesco assente temporaneo. Navigando tra jogger d’annata e di fresco conio, scoprendo un mondo di grandi valori.Alla festa manca papa Francesco, del quale ancora non è stato appurato se tra le innumerevoli iniziative, ci sia
![]() La filosofia del libro è quella di dare luce ai personaggi che intervista, cercando di mettere in risalto la loro anima creativa, ampliando in tal modo la panoramica dei protagonisti ai quali comunque mette nel conto l’approccio con la corsa.
Non tutti la sentono come è il caso di Kathrine Switzer che cambiò il senso della storia, partecipando alla maratona di Boston nel 1967, rompendo il corrosivo tabù del divieto al femminile, come i vari Bordin e Baldini, eroi d’oro di maratona o della solare Laura Fogli, o il trasporto viscerale di Giusy Versace, di cui traccia uno dei ritratti meglio riusciti.
Ci sono anche i Duran o i Baglini e Wang per i quali la corsa è qualcosa di succedaneo, anche se importante. Ed è in questo contesto che l‘autrice dimostra la tenacia e il talento nel convertire in fede un tiepido approccio. Stuzzicante il capitolo dedicato alla Hack e a Cristooretti, mentre il colloquio col Dalai Lama, appare tiepido pur se valido.
Per contro, delizioso il colloquiare col signor Dante Alighieri, in cui riesce a districarsi nel ginepraio di citazioni, mostrando di aver sotto controllo sia la Divina Commedia che il suo autore. Un bel messaggio a tutto il mondo della corsa.
Giuliano Orlando
Pep Guardiola, un altro modo di vincereGuillem Balague – Libreria dello Sport – Pag. 350 – Euro 17,90.Campione in campo e in panchina. Atleta e tecnico esemplare, nel segno del successo.![]() Giuliano Orlando
La leggenda di Maci. Vita, morte e miracoli di BattagliniMarco Pastonesi – Libreria dello Sport – Pag.167 – Euro 11.90.Il Maciste del rugby passando dal ring. Da dilettante superò Bacilieri, azzurro a Londra nel ’48 e campione italiano dei massimi.Quando si dice: avere il fisico. Mario Battaglini, nato nel 1919 a S. Bortolo nel rodigino, fin da piccolo mostrava i segni di uno sviluppo da super. La mamma disse subito: “Sembra un macistin” e tutti lo chiamarono subito Maci, dimenticando il Mario. Il ragazzo, alto 1.85 con peso che superava il quintale e nel tempo sarebbe arrivato ai 125 chili, avrebbe potuto fare il pugile, il lanciatore in atletica, forse il sollevatore o il lottatore. Invece Maci Battaglini, scelse la palla ovale del rugby, scrivendo pagine indimenticabili. Trascorse una breve parentesi con i guantoni, limitandosi ai dilettanti, dove affrontò quell’Uber Bacilieri di Ferrara che qualche anno rappresentò l’Italia ai Giochi di Londra del ’48 e da professionista colse il titolo italiano massimi, oltre ad incontrare tutti i migliori europei. Lo battè in tre round, ma si racconta che il metodo per domarlo, sfiorasse i limiti del regolamento. Nel rugby ci ha vissuto dentro fino al collo o forse anche oltre. Un bel gigante, tosto e temuto, ma ancor più rispettato. Ha giocato su tutti i campi italiani, partendo da Rovigo una delle culle nazionali. Geniere nella nell’ultima Grande Guerra, finendo in Russia, torna a casa e il maestro Nando Strozzi, quello che voleva farne un pugile, lo convince ad iscriversi al PCI, ma non è tagliato per la politica. Riprende la strada dello sport per passione necessità. Quella di mettere assieme pranzo e cena, i quegli anni, prevaleva su tutto e Maci, come lo chiamavano tutti per quel fisico da Maciste, capì subito che il rugby era la strada giusta. Dall’Italia alla Francia e tanta nazionale. E’ l’uomo del destino, utile in ogni ruolo. A metà anni ’50 inizia l’esperienza da tecnico a Treviso, alternando campo e panchina. Lavora duro come sempre, ha amici e detrattori. Lui lotta sempre aiutato dalla moglie e adorato dalle figlie. Chi lo stima assicura che fu un grandissimo allenatore. Quando l’età gli consiglia lo stop è già un mito, il gigante buono della palla ovale.
Giuliano Orlando
Giuliano Orlando
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