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WSB, ULTIMI RECUPERI: ALGERIA-ITALIA E RUSSIA-CUBA

11/03/2014 - 23.10.20

 

 

Domani sera ad Algeri e a Mosca scontri decisivi sul filo del punto

I Thunder con Barnes, Djelkhir, De Donato, Tavares e Russo

di Giuliano Orlando

Con gli ultimi due recuperi di domani, si concludono le qualificazioni delle WSB, giunte alla quarta edizione. Nel poker delle franchigie interessate, l’Italia è quella che gioca la carta più importante e rischiosa, dovendo ottenere i tre punti in trasferta ad Algeri, per non finire seconda col pericolo di trovare in semifinale i Domadores cubani, che al momento sono l’unico team imbattuto nelle nove sfide sostenute, con un bilancio stratosferico di 39 vittorie su 45 incontri. L’Ucraina, che la segue col secondo miglior bilancio, ha ottenuto 36 successi su 50 match, mentre la corrazzata del Kazakistan fissa a 30 le vittorie e a 20 le sconfitte. Basterebbero questi raffronti per indicare i caraibici quali favoriti assoluti. Nel gioco degli incroci, facilmente la promossa al secondo posto, troverà Cuba, mentre dall’altra parte ci sarà il Kazakistan o l’Ucraina. Tutto dipende appunto dal risultato di Algeri. Se l’Italia vince potrebbe affrontare il team di Mosca. Il dubbio è legato al risultato dell’altro recupero: Russia-Cuba nella stessa serata.  Gli ospiti, pur lasciando a casa alcune prime scelte, sulla carta sono nettamente favoriti. Nei mosca, l’imberbe Nazirov, 19 anni, uscito nei quarti agli assoluti di dicembre, debutta contro Cervantes, campione nazionale, che ha soffiato il posto a Ramirez, oro a Londra, ma deludente ad Almaty, fuori dal podio tra i 56 kg. messo recentemente in castigo per scarsa applicazione. Altrettanto dicasi nei leggeri, dove il pur esperto Abdurashidov non ha molte possibilità con Alvarez, bicampione del mondo in carica, bronzo a Londra, imbattuto nelle WSB con tre successi. Stesso discorso negli 81 kg. col risorto bicampione iridato La Cruz, a +3 nel torneo, opposto a Ivanov 27 anni, che dopo aver vinto il titolo nazionale nel 2009, è finito secondo nel 2010-‘11 e ’12, assente nel 2013, come quasi tutti i reduci di Almaty. Debutta nella manifestazione. L’unico favorito interno potrebbe essere il welter Zamkovoi, che nel 2009 a sorpresa colse l’argento a Milano, campione russo nel 2010 e 2011, centra il terzo titolo a dicembre a Khabarovski la sua città nell’estremo oriente russo. Il cubano Despaigne 31 anni, argento ai mondiali di Almaty non è certo da sottovalutare, ma il bronzo olimpico 2012, davanti al suo pubblico può dire la sua. Incerto il confronto nei +91, tra il latteo Babanin, 25 anni, rotondo come un Budda in alabastro, ma dotato di buoni fondamentali, anche se alterna buone prova a prestazioni incolori. Di fronte, la grande speranza dei giganti, Toirac 19 anni, tecnicamente ineccepibile, che paga la scarsa altezza e la struttura da massimo. Facendo i conti, andando tutto storto gli ospiti dovrebbero vincere 3-2.  Al che, i russi scavalcherebbero l’Azerbajan, essendo in vantaggio di vittorie nei due confronti diretti: 7-3. Ipotesi non impossibile ma neppure facile.
Ad Algeri, si inizia alle 19, diretta di Sport Fox 2 con Mario Giambuzzi e Patrizio Oliva al microfono. L’Algeria, ultima con 7 punti, potrebbe risalire al quinto posto in caso di successo contro l’Italia che ha assoluto bisogno di vincere, ma non sarà per niente facile. A parte l’ambiente, il team africano mette sul ring ottimi elementi, a cominciare dal vice campione del mondo Flissi nei 49 kg. che davanti al pubblico di casa non vuole certo deludere. Lo affronta l’irlandese Barnes, che dopo tanti rinvii debutta con i Thunder, ma trova l’avversario meno adatto al suo stile di fighter che necessita della corta distanza, quindi di un rivale statico. Tutto l’opposto di Flissi, longilineo dalle lunghe leve che sfugge ala battaglia e ne sa qualcosa il kazako Zhakypov in finale ai mondiali. Per vincere ha sudato le proverbiali sette camicie. Nei gallo il francese Djelkhir finora ha dimostrato di essere una sicurezza: pochi fronzoli ma pugni duri e pressione continua. Il locale Ouradi debutta e non figura in nessuna manifestazione nazionale negli ultimi anni. Pacco a sorpresa. Non lo è certo il superleggero Chadi, pluricampione d’Africa, presenze mondiali e olimpiche, da dieci anni nella nazionale algerina. Per il mancino milanese De Donato non ci sono compiti facili. Dopo l’ostico Aquino, arriva il tosto Chadi, che senza avere la potenza dell’argentino pugilisticamente è più completo. Match delicato, pronostico per il nordafricano ma fiducia sull’italiano dalla notevole intelligenza tattica. Abbadi non è il migliore tra i medi algerini, sia Rahou che Samoudi sono più quotati, averlo scelto può avere il suo perché. Di fronte il mistero Tavarez, mancino francese di talento, finora inespresso. Non riteniamo che abbia fatto scintille battendo l’argentino Ozan, forte ma inesperto, eppure capace di far tremare il francese nella prima parte del match. Sulla carta il nostro è favorito, ma nulla è sicuro con Tavarez. Potrebbe essere che per l’ennesima volta, sia nei guantoni di Russo il risultato definitivo come è stato a Maddaloni contro gli USA. A dirla tutta, non è che Bouloudinats sia l’ultimo arrivato, ha esperienza da vendere e il supporto del pubblico. Russo in condizione è il miglior massimo del mondo, come ha dimostrato ad Almaty, dove non mancava nessuno. Ma potrebbe anche non essere nella serata giusta e questo preoccupa. Per alcuni precisi motivi. La finale del torneo, salvo cambiamenti improvvisi, è stata fissata in Ucraina e quindi sarebbe inconcepibile una finale senza i padroni di casa. Ergo, l’Italia seconda incrocia Cuba in semifinale e va fuori, diversamente potrebbe capitare agli ucraini e non sarebbe economicamente utile. Capito il giochino sottile?

Giuliano Orlando