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26/06/2014 - 9.08.40

 

 

A Frosinone Titolo Italiano dei supergallo: Scala contro Salvini

In diretta su Sportitalia

di Alfredo Bruno

Per Giodi Scala il 20 dicembre del 2013 rimarrà una data indelebile nei suoi ricordi con la conquista del Titolo Italiano dei supergallo avvenuta a Castelliri, 86 anni dopo la grande impresa di Luigi Quadrini, monumento della nostra boxe. Giodi nell’occasione si era caricato sulle spalle un fardello non indifferente considerando la scarsa esperienza che gli avevano potuto dare i suoi 23 anni e le sue cinque vittorie. Ma il pugile ciociaro, seguito come un’ombra dal padre Raimondo, dal tecnico Marcelli e dall’amico Sardellitti, affrontò senza timore Pio Antonio Nettuno conquistando quel titolo lasciato vacante da Michele Crudetti. Adesso Giodi è chiamato ad un pericoloso appello e crocevia perché il 27 prossimo dovrà difendere il suo fresco titolo dall’assalto che gli porterà un Emiliano Salvini (+ 15, - 19, = 2), 35 anni, con il dente avvelenato e consapevole di un ultimo appello, che si aggiungerà alla sua passata sfida con Crudetti, dove fu sanzionato un pari che a detta della maggior parte gli andava stretto. Il pugile della Casalbruciato, allievo del rampante Alex Lucciarini, rivuole il suo nome scritto nell’albo d’oro dei campioni. Quella di venerdì al Palazzo dello Sport di via Casaleno a Frosinone sarà l’ottavo match valevole per un titolo nazionale, che lo ha visto sempre buon protagonista tra i gallo, supergallo e piuma. Ma l’esperienza di Salvini è andata anche oltre se consideriamo l’europeo disputato in Francia nel 2009 contro Malik Bouziane, e l’Unione Europea sempre nello stesso anno contro Mouhamed Boulegcha. Il suo capolavoro, il globetrotter della Tiburtina, lo ha compiuto nel 2008, sempre in Francia, quando l’arbitro s’inventò una squalifica per salvare Mathyar Monshipour, ex campione del mondo al rientro. Emiliano, già campione dei gallo nel 2007 e 2008 si è allenato con particolare cura, come testimonia il suo procuratore Marcello Paciucci.
Se l’esperienza muove la sua lancetta dalla parte di Salvini, dalla parte di Scala c’è l’entusiasmo giovanile, c’è l’imprevedibilità e la consapevolezza di chi sa di non aver ancora potuto dimostrare dove possono arrivare i propri limiti. Si tratta di due pugili provvisti di buona tecnica, che non disdegnano la boxe d’attacco con la garanzia che disputeranno un match tirato, senz’altro un buon spettacolo per i presenti e per gli appassionati che avranno l’opportunità di vederlo su Sport Italia.
Armando De Clemente è l’organizzatore, con la partecipazione importante della Lega Pro Boxe, che si sta caricando sulle spalle tutto il nostro movimento professionistico dopo le decisioni AIBA.
Nella stessa serata che verrà aperta da tre match dilettantistici ci sarà il rientro di Stefano Castellucci e Davide Dieli. Il primo dopo le sconfitte subite ad opera di Leonard Bundu e Ceferino Rodriguez, ricostruisce il suo buon record (+ 22, - 3) affrontando il magiaro Norbert Szekeres, pugile da prendere con le molle, che da noi ha affrontato gente di valore come Spada, Nicchi e Di Luisa. Castellucci caricherà il suo destro micidiale anche perché è ben consapevole dei pericoli nascosti dietro l’angolo. Per Davide Dieli (+ 14, - 3) si cerca…un titolo internazionale che sembra sfuggirgli organizzativamente non certo per colpa sua, visto che ½ gancio non seleziona avversari facili. In attesa della “chiamata” l’allievo di Agnuzzi affronta l’ostico ungherese Ignac Kassai, che neanche a farlo apposta è soprannominato “The test”, un nickname che si addice al match con il romano, dove è assolutamente vietato distrarsi e dove probabilmente si prenderà spunto per riproporre la sua candidatura in Europa.
 
Alfredo Bruno