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GUANTO D'ORO DI LUSSO A BERGAMO

30/06/2014 - 22.44.20

 

 

De Filippo e Squeo vincono nei 64 e 91 kg

di  Giuliano Orlando

BERGAMO. Tre pugliesi in finale: De Filippo e Squeo trionfano, Gena è d’argento, sfiorando la vittoria. Bilancio ottimale per la regione. A giudizio unanime, una delle migliori edizioni del Guanto d’Oro - Trofeo Aldo Garofalo, la rassegna riservata agli under 23, nata nel 2007. Livello medio decisamente alto, quando si pensi che alcuni eliminati nel primo turno hanno dato filo da torcere ai vincitori del torneo. E’ il caso di Mazzei nei 52 kg. sconfitto 2-1 da Obbadi che ha rivinto il trofeo per la terza volta, del milanese Faretina nei 60 kg. alla pari con Boufrakech, ligure di origine marocchina, che ha poi messo alla frusta Cosenza il vincitore, assai discusso. Il mediomassimo campano Valentino, ha impegnato all’esordio Scardina trionfatore nella categoria. Un torneo sviluppatosi in tre giorni, con il primo turno asfissiante: 32 incontri, no-stop. Una forzatura inutile. A parte questo, la rassegna è stata organizzata nel modo migliore dalla Bergamo Boxe, composta dalla famiglia Bugada, papà Egidio e i figli Massimo e Fabrizio, tutti con un passato agonistico d’eccellenza.
 
I vincitori schierati sul ring insieme a Nino Benvenuti
 
A livello statistico, dei nove vincitori, tre sono arrivati al terzo titolo (Obbadi, De Filippo e Perugino) quattro al bis (Gasparri, Cosenza, Di Russo e Scardina), per Squeo e Vianello è il primo centro. Osservatori molto attenti, il c.t. Raffaele Bergamasco e Francesco Damiani responsabile tecnico dei Thunder Italia alle WSB.
Non meno interessati il presidente federale Alberto Brasca e il consigliere nazionale Rosa. 
 
Mohammed Obbadi (Pug. Fiorentina) e Gianluca Conselmo (Melluzzo Totip)  /  foto: Fabio Bozzani
 
Nei 52 kg. ennesima conferma di Obbadi, allievo di Boncinelli il maestro di Bundu, ancora marocchino nonostante risieda da 8 anni a Firenze. Un brevilineo dalla continuità impressionate, ottime basi e un montante sinistro di ottima fattura. Ha cotto tutti gli avversari grazie al ritmo. Il più tenace è stato il calabrese Mazzei, 19 anni, al debutto, mentre Grande e il siciliano Conselmo, per l’ennesima volta hanno ceduto alla distanza.
 
Stefano Gasparri (GS Fiamme Oro) e Samuele Lo Porto (Pol Little Club) / foto: Fabio Bozzani
 
56 kg. Conferma anche per Gasparri, 20 anni a ottobre. Il romano delle FFOO, boxe un po’ troppo svolazzante, muscolarmente ancora da formare, ha velocità di gambe e braccia, in crescita dopo una stagione (2013) intensa a livello youth. Sfortunato Cubeddu, fermato per ferita all’esordio, mentre il siciliano Lo Porto (20 anni) mancino ostico, otteneva l’accesso in finale ai danni di Splendori (FFOO) altro romano, che si era imposto nel 2012 a Firenze. In finale ha tentato l’impossibile, ma Gasparri era imprendibile. Ancora verde il romano Forte, in regresso il toscano Sannino, stabile Tassi ma troppo rinunciatario. 
 
Donato Cosenza (GS Fiamme Oro) e Fateh Benkorichi (Pug Domino) / foto: Fabio Bozzani
 
Kg. 60. Il bis del campano Cosenza (FFOO), classe ’92 non è stato per nulla facile, come dimostrano i 2-1 in semifinale e finale contro Boufrakech, ottimo elemento residente in Liguria, italiano a tutti gli effetti e ancor più contro il ventenne Benkourichi, allievo della Domino di Milano, che non solo ha impegnato il pluricampione italiano e titolare azzurro, ma a giudizio quasi unanime aveva vinto il confronto, grazie ad una boxe fantasiosa con un repertorio vario.
 
Fateh Benkorichi (Pug Domino)  /  foto: Fabio Bozzani
 
Il 2-1 in effetti gli fa torto, visto che i due giudici esclusi per sorteggio, lo avevano visto in vantaggio. Inconcepibile il 30-27 di Lagala della Liguria. Cosenza ha confessato di faticare troppo per restate nei leggeri, ventilando il passaggio ai 64 kg. Magnesi, titolare nel 2013 è uscito battuto da Benkourichi a conferma del valore di questo giovane.
 
Michele V. De Filippo (Pol. Vivere Solidale) e Sebastian Mendizabal (Pro Fighting Roma SSD) / foto: Fabio Bozzani
 
Kg. 64. Assente Festosi, ormai verso i 69 kg. l’ha spuntata il pugliese De Filippo giunto al terzo trofeo, uno nei 60 kg. In finale ha affrontato il basco Mendizabal residente a Roma. Boxe speculare impostata sullo scambio a corta distanza, con prevalenza di De Filippo, più concreto nei colpi. Il campione italiano youth Perrulli, della Rocky Marciano di Cinisello Balsamo (Mi), battuto da Mendizaball all’esordio, ha mostrato solo a sprazzi le qualità che possiede. Deve crescere.
 
Kg. 69. Un Di Russo tonico, ha confermato di poter riprendere il vertice della categoria, che Morello gli aveva soffiato. Si è concesso il bis, vincendo sempre chiaramente. Per contro, il calabrese Morello è uscito in semifinale, battuto sia pure di poco dal romano Bevilacqua, finalista come nel 2013, e ancora superato da Di Russo. 
 
Kg. 75. Giuseppe Perugino casertano di Capua Vetere, famiglia dove si mastica da decenni pane e boxe, ha rischiato contro il pugliese Gena di interrompere la striscia vincente che dura dal 2012. Contato nel primo round, ha vinto il secondo e solo la fatica accumulata da Gena, calato nel finale gli ha permesso di aggiudicarsi il terzo trofeo. Per la cronaca i due si sono affrontati sei volte (5+ e un pari). Non male il romano Faraoni, quasi ventenne e Carmelo Morello emiliano-calabro.
 
Daniele Scardina (Pug. Domino) e Antonio Lavitola (Bruzia Boxe) / foto: Fabio Bozzani
 
Kg. 81. Il milanese Scardina si è confermato, trovando in finale ancora una volta il calabrese Lavitola, generoso all’inverosimile, capace di superare in semifinale il georgiano Gogiashvili abitante da 8 stagioni a Giugliano (Na). Se il georgiano sapesse a gestire in modo più lucido il potenziale atletico, otterrebbe ben altri risultati. Non male Valentino, 18 anni di Marcianise.
 
Daniele Scardina (Pug. Domino)  /  foto: Fabio Bozzani
 
Claudio Giuseppe Squeo (Quero-Chiloiro) ed Emanuele D'Ippolito (Eagle ASD) / foto: Fabio Bozzani
 
Kg. 91. Squeo (classe ’91) conquista il trofeo per la gioia dei pugliesi, un premio alla generosità, in una categoria dove si è visto poco. Il siciliano D’Ippolito ha il fisico, ma il resto latita. Non male il moldavo Onuta residente a Ferrara.
 
Claudio Giuseppe Squeo (Quero-Chiloiro) e Nino Benvenuti / foto: Fabio Bozzani
 
Guido Vianello (GS Forestale) ed Alessio Spahiu (Bergamo Boxe)  /  foto: Fabio Bozzani
 
Kg. +91. Il campione italiano Vianello, vent’anni, ha vinto meritatamente, ma il premio generosità spetta ad Alessio Spahiu, bergamasco d’Albania, il vero eroe di questa categoria. Ha combattuto tre incontri con un taglio al sopracciglio, battendo Rossano il campione uscente e tenendo botta con Vianello che lo sovrasta di 15 m. Non male Alfredo Thun, 22 anni, ancora inesperto, ma dal gran fisico. 
 
Alessio Spahiu (Bergamo Boxe)  /  foto: Fabio Bozzani
 
Il c.t. Lello Bergamasco, riassume così questo Guanto d’Oro. “Livello medio sicuramente superiore al passato. Match molto spettacolari e pugili motivatissimi. Purtroppo, salvo poche eccezioni si cura poco la difesa. Non ho condiviso alcuni verdetti, in particolare le sconfitte dei leggeri Boufrakech e Benkorichi contro Cosenza. A mio giudizio avevano vinto entrambi.. Convocherò i due leggeri al prossimo raduno. Spero venga nazionalizzato Obbadi nei 52 kg. il miglior mosca attuale. Ho visto un buon De Filippo vincere molto bene. Ci sono alcune categorie in sofferenza come i superleggeri e i massimi, dove mancano i ricambi. Nei medi Perugino è stato sotto il suo standard, mentre ho rivisto un buon Di Russo nei 69m kg. Crescono sia Gasparri (56) che Vianello, mentre Carbotti (+91) è troppo acerbo. Da seguire Lo Porto (56) e Mazzei (52), Caputo e Faretina (60). Non mi ha convinto Morello”.
 
Giuliano Orlando