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UN GIORNO COME OGGI, IL 18 FEBBRAIO 1989

18/02/2017 - 10:47:09

 

 

Una serata con La Fratta, Mastrodonato e De Palma

di Primiano Michele Schiavone

Il 18 febbraio 1989 a Pieve Emanuele, in provincia di Milano, la riunione capeggiata dal tunisino Kamel Bou-Ali ha visto sfilare La Fratta, Mastrodonato e De Palma contro avversari stranieri. Il superpiuma Michele La Fratta, figlio di pugliesi della terra di Bari trapiantati a Verbania, all’epoca provincia di Novara, affrontò e sconfisse per la terza volta ai punti in 6 riprese Bofunga Eymono, zairese emigrato in Italia dal 1981 per fare il pugile. La Fratta, professionista dall’aprile 1987, arrivò al campionato italiano superpiuma nell’ottobre 1991 quando sfidò a Fano, in provincia di Pesaro, il campione Paziente Adobati, perdendo ai punti dopo 12 riprese. Nella rivincita combattuta nell’ottobre dell’anno seguente a Verbania, nella sua città, sconfisse sulla stessa distanza Adobati, il bergamasco di Alzano Lombardo, e conquistò il titolo nazionale superpiuma. Nel marzo 1993 a Rotterdam, nei Paesi Bassi, sfidò l’olandese Regilio Tuur nel tentativo di togliergli la cintura europea superpiuma, senza riuscirci per la superiorità avversaria decretata nel settimo round. In novembre provò a riprendersi la fascia tricolore superpiuma da Gorgio Campanella a Verbania, dove il calabrese di nascita residente nel pesarese lo superò dopo 12 tempi. La Fratta cercò ancora una volta di tornare ad essere campione italiano superpiuma, nell’ottobre 1994 a Pozzuoli, in provincia di Napoli, ma una ferita lo eliminò nell’undicesima sessione. Salì sul ring per l’ultima volta nel luglio 1996 dopo un anno di inattività e chiuse con il record di 29 incontri: 17-11-1. Il superwelter Michele Mastrodonato, pugliese di San Severo, Foggia, si presentò per la seconda volta a torso nudo, dopo il debutto del mese prima, vincendo sulle 6 riprese contro Jimmy Gourad, marocchino con licenza belga. Mastrodonato chiuse la parentesi dilettantistica dopo la partecipazione alle olimpiadi di Seul, nella Corea del sud, dove venne eliminato nei quarti di finale dal tedesco orientale Henry Mask; in precedenza aveva guadagnato due fasce tricolori agli assoluti del 1985 e 1987 che lo portarono a vestire la maglia azzurra in quegli anni. Mastrodonato divenne il numero uno italiano anche tra i professionisti, togliendo il titolo tricolore a Santo Colombo, nel giugno 1991 a Montichiari, in provincia di Brescia, con un successo ai punti in 12 tempi. Difese con successo la sua titolarità nazionale tre volte: con la squalifica nella sesta sessione di Benito Guida nel dicembre di quell’anno; con il fuori combattimento di Giuseppe Leto al primo round nel marzo 1992 a Fano, Pesaro; con l’arresto del match nel nono tempo a spese di Marzo Dell’Uomo, in agosto a San Felice Circeo, Latina. In dicembre Mastrodonato si presentò nella sua città come sfidante dell’americano John David Jackson, campione mondiale WBO medi jr, consumando la sua aspirazione nel decimo tempo. Tornò a combattere nell’aprile 1993 a Gavardo, nel bresciano, contro Valentino Manca che gli tolse il titolo italiano nella settima tornata. Lasciò la boxe dopo quel match, il numero 20: 17-3-0. Il superleggero Giuseppe De Palma, barese di Bitonto, si presentò con successo al debutto professionistico, incrociando i guantoni per 6 riprese con il francese di origine nordafricana Brahim Smiraoui. Il pugliese portò avanti il record intatto fino al confronto con il titolare italiano Efrem Calamati, contro il quale perse dopo 12 riprese nel marzo 1992, nella città del campione, Arezzo. Nell’agosto 1993 a Badia Prataglia, nel territorio aretino, De Palma sfidò per la seconda volta il detentore tricolore Calamati, cedendo nell’undicesima frazione a causa di una ferita. Quella sera finì la sua esperienza professionistica, dopo 12 confronti: 10-2-0.

IL RICORDO DI UN ANNO PRIMA

Richardson ancora su Kalbfell

Il campione Ebu dei pesi massimi Dick Richardson, giovane gallese, concesse la rivincita al tedesco Hans Kalbfell il 18 febbraio del 1961 a Dortmund, in Germania, dove avvenne la prima sfida 11 mesi prima, conclusasi per fuori combattimenti tecnico alla tredicesima ripresa; vittoria che consegnò al britannico la vacante cintura continentale. Nel secondo confronto le cose andarono un poco meglio per il teutonico che sentì il suono dell’ultima ripresa prima dell’annuncio del verdetto che lo vide sconfitto ai punti. Richards, vincitore per squalifica dell’ex campione mondiale Ezzard Charles, si esibì a torso nudo dalla fine del 1954 all’inizio del 1963, realizzando il record di 47 combattimenti: 31-14-2. Fu campione Ebu dal 1960 al 1962 e dovette cedere il titolo alla quarta difesa. (pubblicato il 18 febbraio 2016)

Primiano Michele Schiavone