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UN GIORNO COME OGGI, IL 2 GIUGNO DEL 1965

02/06/2017 - 13:34:24

 

 

Fortunato Manca, campione anche all'estero

di Primiano Michele Schiavone

Gli italiani vincitori all’estero in occasione di campionati europei non sono stati numerosi. In quell’elenco di espugnatori figura il sardo Fortunato Manca, trionfatore a Madrid, Spagna, il 2 giugno 1965, quando mise fuori combattimento nella terza ripresa l’iberico Carmelo Garcia Gancho, campione spagnolo superleggeri e welter, capace di imporsi prima del limite a Fred Galiana, uno dei più grandi connazionali di quell’epoca. Il campione cagliaritano fu uno dei più grandi della sua isola. Debuttò come professionista nel settembre 1955 e dopo un anno di sosta forzata riprese la corsa verso la grandezza, passando attraverso lo scontro del maggio 1960 con il ligure Bruno Visintin, finito in parità per il titolo italiano posseduto dal campione spezzino. Continuò a mietere successi importanti fino a trovarsi sulla strada di Duilio Loi, contro il quale perse sulle 15 riprese per la corona europea dei pesi welter nel luglio 1962. Nel dicembre successivo arrivò al secondo appuntamento tricolore, vacante, e lo vinse a spese di Fernando Proietti. Difese il titolo nazione nell’aprile 1964 quando rese arrendevole Franco Nenci. Poche vittorie ancora e venne chiamato a confrontarsi con il francese Francois Pavilla per il vacante campionato europeo dei pesi welter: la vittoria di Manca arrivò nel corso della sesta ripresa. La significativa affermazione sul valido transalpino lo indusse ad accettare il confronto con il campione mondiale medi jr Sandro Mazzinghi: nel dicembre 1964 il nuovo campione continentale impegnò per 15 riprese il toscano, confermando le sue doti di combattente appassionato ed esplosivo, pur perdendo ai punti con il più pesante ed impetuoso campione iridato. Manca chiuse la carriera con una vittoria in Thailandia nell’agosto 1965 dopo 83 sfide: 70-8-4-1 NC. Da giugno 2015 a Monserrato, Cagliari, si trova Piazza Fortunato Manca, intitolata al compianto concittadino per ricordare le sue gesta.

Primiano Michele Schiavone