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UN GIORNO COME OGGI, IL 14 LUGLIO DEL 1989

14/07/2017 - 16:27:57

 

 

Cesare Di Benedetto, campione italiano

di Priminao Michele Schiavone

Una delle ultime speranze italiane dei pesi massimi fu l’abruzzese Cesare Di Benedetto, alto poco più di 2 metri, passato al professionismo nel marzo 1982. Il pugile di Avezzano, provincia di L’Aquila, la sera del 14 luglio 1989 conquistò il vacante titolo nazionale nel comune di San Vincenzo, in provincia di Livorno, per squalifica dell’avversario ligure Stefano Vassallo. A quella data Di Benedetto aveva già dimostrato tutti i suoi requisiti pugilistici che sconfessarono le aspettative risposte nel suo fisico non comune. Dopo un avvio accattivante, infatti, nel giugno 1985 pareggiò con l’ugandese George Ajio, superato due volte prima del limite nel secondo anno professionistico. Nel novembre seguente cedette anzitempo a Guido Trane. Nel settembre dell’anno successivo sottomise nuovamente l’africano George Ajio prima di soccombere nuovamente dinanzi a Guido Trane per il campionato italiano posseduto dal brindisino. Dopo la stasi del 1987 l’abruzzese si ripresentò sul ring l’anno seguente, vincendo ancora per la via rapida contro il noto George Ajio ed ai punti sullo zairese Mbuyanba Kalombo. Dopo l’acquisizione del titolo italiano a spese di Stefano Vassallo, aspettò due anni prima di mettere in palio la sua corona. Nel frattempo usò la sua potenza per debellare l’inglese Denny Bryan nella sua cittadina marsicana. Nel febbraio 1991 in Gran Bretagna disputò 10 riprese con l’inglese John Fury, padre ed allenatore di Tyson Fury, ultimo vincitore di Wladimir Klitschko. Nel luglio seguente per Di Benedetto arrivò finalmente la difesa del titolo italiano, nella cittadina lombarda di Abbiategrasso, ma lo sfidante campano Biagio Chianese gli tolse la fascia tricolore nella sesta ripresa. L’abruzzese lasciò la boxe quella sera, dopo 22 sfide: 17-4-1.

Primiano Michele Schiavone