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UN GIORNO COME OGGI, IL 18 GENNAIO DEL 1965

18/01/2018 - 20:01:54

 

 

Morocho Hernandez campione mondiale

di Priminao Michele Schiavone

Il primo venezuelano campione mondiale di boxe fu Carlos Hernandez che il 18 gennaio 1965 tolse la corona dei pesi welter jr allo statunitense Eddie Perkins. Il confronto, combattuto nel Nuevo Circo di Caracas, in Venezuela, si concluse a favore dello sfidante sudamericano con verdetto deciso al termine delle 15 riprese, risultato che gli fece riscattare l’insuccesso patito contro lo stesso avversario quattro anni prima. Hernandez coronò il suo sogno iridato a pochi mesi dal compimento del 25mo anno di età. Nato il 21 aprile 1940 nel popoloso quartiere La Pastora di Caracas con il nome di Carlos Enrique Hernandez Ramos, arrivò al professionismo come peso piuma nel gennaio 1959, prima ancora di celebrare 19 anni di età, con un successo che confermò le sue qualità di combattente mostrate con distinzione in diversi tornei con la canottiera. Da dilettante, infatti, all’età di 15 anni si era affermato nel campionato denominato ‘Distrito Federal’, poi in quello nazionale e nel ‘Cinturón de Diamante’ disputato in Messico. Le cronache locali raccontano che chiuse la parentesi amatoriale da imbattuto con 25 vittorie, dopo aver trionfato in competizioni internazionali dell’America Centrale e dei Caraibi. Gli appellativi "Morocho" e "Kid Helicoide" accompagnarono fin dall’inizio la felice carriera professionistica del venezuelano. Nello stesso anno fece esperienza anche a Cuba e New York. Con il suo stile tecnico, espresso con una boxe elegante, accomunato da un pugno demolitore, affrontò presto abili avversari quali i cubani Angel Robinson Garcia e Douglas Vaillant, con i quali gareggiò alla pari. L’anno seguente piegò in sette riprese l’americano Davey Moore, campione mondiale dei piuma in carica che non volle mettere in gioco il titolo. Dopo il successo a Los Angeles, California sul messicano Alfredo Urbina, conquistò il vacante titolo venezuelano dei pesi leggeri contro Vicente Rivas. Chiuse quella stagione con due vittorie sul cubano Angel Robinson Garcia. Nel 1961, dopo il pari con il guardia destra americano Kenny Lane, ed il successo sull’altro nordamericano Len Mathews, macchiò per la prima volta il suo palmares per mani dello statunitense Eddie Perkins, proteso verso la sfida al titolo mondiale posseduto dall’italiano Duilio Loi. Il venezuelano tornò alla vittoria contro rivali di primo piano tra i quali Paolo Rosi, tra Philadelphia, New York e Caracas, ma, tra tanti impegnatvi duelli, conobbe nuovi rovesci contro gli americani Kenny Lane e Paul Armstread e Jose Napoles, futuro monarca assoluto dei pesi welter. Riprese la via del successo a spese anche del giamaicano Bunny Grant, dello statunitense Joe Brown, già campione mondiale dei pesi leggeri, e del dominicano Carlos “Teo” Cruz, in seguito titolate iridato dei pesi leggeri, prima di essere fermato dal cubano Jose Napoles, radicato in Messico e futuro campione mondiale dei pesi welter, e di vincere in modo sbrigativo il terzo match con Kenny Lane. L’anno del suo maggiore trionfo, il 1965, vide Hernandez impegnato in due difese della sua cintura iridata: il 15 maggio a Maracaibo, nella sua terra venezuelana, contro il colombiano Mario Rossito, fermato nel quinto assalto: il 10 luglio a Kingston, Giamaica, contro il locale Percy Hayles, respinto nel terzo round. Nell’anno seguente si esibì due volte a Panama, senza impegnare la sua corona mondiale, dove superò Humberto Trottman nel secondo tempo e perse in 8 sessioni da Ismael Laguna, ex titolare mondiale dei pesi leggeri. Il 30 aprile 1966 mise in gioco per la terza volta il suo scettro mondiale e lo cedette dopo 15 riprese all’italiano Sandro Lopopolo, nel Palazzo dello Sport di Roma, con un verdetto deciso a maggioranza. Hernandez riprese a calcare il ring e, tra insuccessi clamorosi ed affermazioni confortanti, mantenne l’aspirazione di guadagnarsi una nuova opportunità iridata. L’incontro si realizzò il 3 maggio 1969 nel Luna Park di Buenos Aires, Argentina, per la cintura mondiale WBA welter jr posseduta dall’argentino Nicolino Locche, che lo respinse con decisione unanime sancita al termine delle 15 riprese. Riprese a mietere vittime prima di perdere ai punti dal messicano Gerardo Ferrat nell’ottobre 1970. La carriera piena di successi del ‘Morocho’ Hernandez si concluse l’11 maggio 1971 a Wembley, Londra, in Inghilterra, dove lo scozzese Ken Buchanan, campione mondiale in carica dei pesi leggeri, lo fermò nell’ottavo round, in un confronto fissato sulla distanza delle 10 riprese senza titolo in palio. Abbandonò il quadrato dopo 76 combattimenti: 60 successi (44 prima del limite), 12 rovesci e 4 risultati di parità. Nel 2011 a Hernandez fu riconosciuta la qualità di miglior pugile venezuelano di tutti tempi. Alla decisione parteciparono con voto favorevole 145 giornalisti sportivi della nazione. Il risultato superò le votazioni dirette ad altri grandi pugili venezuali quali Betulio González, triplice campione mondiale, Francisco "Morochito" Rodríguez, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, e a Leo "Torito" Gámez, quattro volte titolare mondiale. A partire dal 2012 in Venezuela viene celebrata la data del 18 gennaio come Giornata Nazionale della Boxe, per onoraare il successo mondiale ottenuto da Hernandez su Perkins.

Primiano Michele Schiavone