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UN GIORNO COME OGGI, IL 20 GENNAIO DEL 1993

20/01/2018 - 13:52:21

 

 

Gianfranco Rosi, difesa mondiale in Francia

di Priminao Michele Schiavone

L’ultimo successo ottenuto nella qualità di campione del mondo da parte dell’italiano Gianfranco Rosi porta la data del 20 gennaio 1993, quando l’umbro respinse per la seconda volta il transalpino Gilbert Dele, già titolare iridato WBA medi jr, sulla distanza delle 12 riprese. Il match si svolse a Morzine, piccolo comune francese dell’Alta Savoia, importante meta turistica nella stagione invernale per chi pratica lo sci, dove il perugino mantenne per la decima volta la cintura IBF dei pesi superwelter. Rosi regnava per quella porzione mondiale delle 154 libbre dal luglio 1989 quando ad Atlantic City, New Jersey, tolse lo scettro all’allora invitto americano Darrin Van Horn, divenuto poi campione mondiale anche tra i pesi supermedi. Rosi respinse uno dietro l’altro i successivi oppositori che gli si pararono d’avanti: l’australiano di origine londinese Troy Waters, l’americano Kevin Daigle eliminato in sette tempi, ancora Darrin Van Horn, il francese Rene Jacquot, gli statunitensi Ron Amudsen, Gelnn Wolfe e Gilbert Baptist, il welter spagnolo Angel Hernandez Gonzalez, fermato nella sesta sessione, ed il francese Gilbert Dele nel primo scontro ospitato a Monte Carlo, nel Principato di Monaco. Il campione italiano tornò negli Stati Uniti nel marzo 1994: mise in gioco il suo titolo a Las Vegas, Nevada, contro l’americano Vincent Pettway, salvando il primato con il risultato di parità tecnica deciso nel sesto round. Nella rivincita, fissata sullo stesso ring in settembre, Rosi chiuse la brillante parabaola mondiale, la seconda a torso nudo, cedeno a Pettway nel quarto tempo. La prima traiettoria iridata dell’umbro ebbe inizio nell’ottobre 1987 a Perugia con un successo sul messicano-californiano Lupe Aquino che gli valse la cintura WBC superwelter. Dopo la difesa contro l’ex campione Duane Thomas di Detroit, respinto nel settimo tempo, lasciò il primato al ‘cobra’ texano Donald Curry nel luglio 1988, quando dovette cedere nella decima ripresa. Rosi, nato ad Assisi il 5 agosto 1957, si presento per la prima volta a torso nudo nel settembre 1979, dopo aver indossato due volte la fascia tricolore destinata ai dilettanti: nel 1976 a Torino come superleggero e nel 1977 a Napoli tra i welter. Sconfitto una sola vola a causa di una ferita, nell’aprile 1982 divenne campione d’Italia dei pesi welter a spese di Giuseppe Di Padova. Dopo quattro difese vittoriose contro Antonio Torsello, Everaldo Costa Azevedo, Pierangelo Pira e Francesco Gallo, nel luglio 1984 salì sul trono europeo dei pesi welter superando per il vacante campionato lo spagnolo Perico Fernandez, con un passato costellato di successi nazionali, continentali e mondiali. Nel gennaio seguente dovette cedere la cintura EBU all’allora invitto inglese di origine giamaicana Lloyd Honeygham, futuro campione del mondo, che gliela portò via nella terza ripresa. In novembre si riprese il titolo italiano welter dal guardia destra campano Gaetano Caso per poi militare nella divisione superiore. Nel gennaio 1987 ritornò sul soglio europeo spodestando l’inglese Chris Pyatt dal seggio dei pesi superwelter. Mantenne il primato contro lo spagnolo Emilio Sole Ruiz ed il francese Marc Ruocco prima di sfidare con successo Lupe Aquino. Il campione umbro tentò di cingere la terza cintura mondiale, quella WBO medi jr, quando sfidò il dtentore statunitense Verno Phillips nel maggio 1995 a Perugia. Al termine delle 12 riprese la terna giudicante gli assegnò la vittoria ma la ratifica del risultato mutò il verdetto in no-contest per questioni di doping. L’anno seguente Rosi si tesserò all’estero per motivi di età e dopo una vittoria in Serbia salì sul ring di Liverpool nel maggio 1997, perdendo dall’americano Verno Phillips per il vacante campionato mondiale WBU superwelter. Dopo circa sei anni di inattività, ancora con una licenza straniera, tornò a combattere come peso medio in Serbia ed Ungheria, vincendo quattro volte in altrettanti confronti. Nell’ottobre 2006, a 49 anni compiuti,  disputò l’ultimo combattimento contro il francese Robert Roselia che lo inchiodò nell’undicesima ripresa. Rosi chiuse la carriera dopo aver scritto sul record 70 risultati: 62 vinti, 6 persi, 1 pareggiato ed 1 no-contest.

Primiano Michele Schiavone