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CAMPIONI DEL MONDO DI ORIGINE ITALIANA, JOEY MAXIM

21/02/2018 - 16:06:42

 

Al secolo Giuseppe Antonio Berardinelli

di  Pietro Anselmi  e  Vincenzo Belfiore

Joey Maxim nacque il 28 marzo 1922 a Cleveland, nell’Ohio, dove i genitori si erano stabiliti dopo aver lasciato Campobasso. Giuseppe Antonio Berardinelli, questo il suo vero nome, vinse numerosi trofei da dilettante prima di abbracciare, a 19 anni, il professionismo sotto la guida del famoso manager Jack Kearns. Ottimo schermitore, con un buon gioco di gambe, era così veloce e rapido nel colpire che gli venne affibbiato il nome di battaglia “Maxim”. Un nomignolo mutuato dal mitragliatore che aveva quel marchio ed era molto conosciuto negli Stati Uniti. Combatteva indifferentemente nelle due massime categorie quando il suo manager decise di affidarlo al grande trainer italiano Freddy Fierro con l’intento di valorizzare le tante qualità che mostrava di avere in abbondanza. Fierro ne affinò la caratteristiche eliminando dal suo bagaglio tecnico le pecche dovute ad una preparazione non sempre perfetta. Joey era un istintivo, difficile da guidare, abilissimo nel boxare ma dotato di scarsa potenza. Dopo aver conquistato il titolo americano dei mediomassimi venne nominato sfidante ufficiale del campione del mondo Freddie Mills, una  gloria del pugilato britannico. Per Mills l’impegno doveva essere solo una formalità, invece sul ring dell’Hempress Hall di Londra, davanti a 18.000 spettatori, le cose andarono diversamente. Ricevette una sonora lezione di pugilato. La conquista del titolo gli procurò un match contro Ezzard Charles per la massima corona, ma perse malamente ai punti. Nella rivincita, disputata sei mesi più tardi, finì nuovamente battuto ma terminò il match sulla stessa linea del suo avversario. Difese il tiolo dei mediomassimi dall’assalto di Bob Murphy e di Ray Sugar Robinson. Molti attribuirono la sconfitta di quello che ancora oggi viene considerato come il più grande pugile di tutti i tempi, al caldo torrido, che rese il catino dello Yankee Stadium di New York simile ad un forno. In verità Joey Maxim seppe gestire al meglio la difficile condizione ambientale e costrinse alla resa, nel corso della quattordicesima ripresa il suo avversario. A togliergli la corona dal capo ci pensò Archie Moore, un'altra leggenda della boxe, con il quale disputò due memorabili confronti. Combatté  ancora per qualche anno,  sfruttando il prestigio conquistato in diciassette anni di  attività. Nel suo record figurano  115 incontri con 82 vittorie, 29 sconfitte e 4 pareggi. E’ morto a Miami in Florida,  per un colpo apoplettico, il 2 febbraio 2001.