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UN GIORNO COME OGGI, IL 22 MARZO DEL 1967

22/03/2018 - 19:16:48

 

 

Muhammad Ali elimina Zora Folley

di Priminao Michele Schiavone

Il Madison Square Garden di New York City ospitò la nona difesa del titolo mondiale dei pesi massimi da parte di Muhammad Alì che accettò la sfida di Zora Folley. Il match andò in scena il 22 marzo 1967 e si concluse a 1:48 del settimo round a favore del titolare. L’imbattuto campione aveva 25 anni compiuti mentre il suo contendente, alla sua unica chance iridata, era prossimo a celebrare il compleanno numero 36.

Quel combattimento fu l’ultimo della ricca serie prodotta da Ali prima di essere privato del titolo di campione del mondo a causa del suo rifiuto a essere arruolato nelle forze armate. Dopo la vittoria su Folley gli fu sospesa la licenza di pugile dalla federazione dello Stato di New York; seguirono le decisioni di negargli la licenza pugilistica in tutti gli altri Stati americani e la revoca del passaporto, inibendogli così la possibilità di continuare a boxare fuori dai confini statunitensi. Muhammad Ali nacque a Louisville, Tennessee, il 17 gennaio 1942 e fu iscritto all’anagrafe con il nome di Marcellus Clay Jr. All’età di 18 anni, con il nome Cassius Clay guadagnò la medaglia d’oro dei mediomassimi alle Olimpiadi di Roma del 1960, dopo aver vinto in quell’anno tutte le competizioni nazionali. Divenne professionista e il 29 ottobre 1960 debuttò a torso nudo nella sua città natale. Divenne campione mondiale dei professionisti, nella massima divisione di peso, il 25 febbraio 1964 a Miami, togliendo la corona iridata a Sonny Liston che abbandonò il match nella settima sessione. Cassius Clay fu il primo campione olimpico dei mediomassimi capace di conquistare il titolo iridato dei pesi massimi. Il 6 marzo di quell’anno cambiò il suo nome in Muhammad Ali. Mantenne lo scettro mondiale nove volte, contro Sonny Liston, nella rivincita, Floyd Patterson, George Chuvalo, Henry Cooper, Brian London, Karl Mildenberger, Cleveland Williams, Ernie Terrell e il ricordato Zora Folley. Abbracciata la nuova fede religiosa dell’islam, Alì continuò ad avversare le decisioni che avevano penalizzato la sua professione di pugilatore; professò a tutti gli americani i suoi ideali contro la gerra in Vietnam e le questioni razziali, senza trascurare gli appelli promossi contro le sentenze che gli avevano negato l’esistenza di pugile. Dopo tante battaglie legali nel 1970 ottenne di essere tesserato nuovamente e il 26 ottobre ad Atlanta, in Georgia, tornò a combattere vincendo contro il californiano Jerry Quarry, fermato nel terzo tempo da una ferita. Poi toccò all’argentino Oscar Bonavena capitolare negli utlimi secondi della quindicesima tornata, nel Madison Squale Garden di New York, dove l’8 marzo 1971 affrontò il campione del mondo Joe Frazier, perdendo per la prima volta da professionista, al termine di 15 riprese. Alì tornò sul rinmg in luglio e riprese la marcia vincente contro Jimmy Ellis, Buster Mathis, Juergen Blin, Mac Foster, ancora George Chuvalo e Jerry Quarry, Alvin Lewis, nuovamente Floyd Patterson, Bob Foster e Joe Bugner. Il 31 marzo 1973 a San Diego, in California, arrivò l’inaspettata sconfitta da Ken Norton, consumata sulla distanza delle 12 riprese. Il 10 settembre a Inglewood si prese la rivincita sulla stessa distanza. Superò Rudi Lubbers e Joe Frazier sulla via che portava al mondiale. Il 30 ottobre 1974 a Kinshasa, in Zaire, tolse il titolo di campione mondiale all’invitto George Foreman, abbattendolo nell’ottavo round. Regnò per oltre tre anni attraverso 10 difese vittoriose sostenute contro Chuck Wepner, Ron Lyle, ancora Joe Buger e Joe Frazier, Jean-Pierre Coopman, Jimmy Young, Richard Dunn, nuovamente Ken Norton, Alfredo Evangelista ed Earnie Shavers. Il 15 febbraio 1978 a Las Vegas, Nevada, arrivò per lui un altro inatteso insuccesso dinanzi al giovane Leon Spinks, che gli portò via la corona mondiale dopo 15 tempi. Sulla stessa distanza il 15 settembre seguente surclassò il suo vincitore a New Orleans, Louisiana, e riprese le redini mondiali dei pesi massimi della versione WBA. A quel punto decise di smettere con la professione di pugile, ma, dopo una lunga inattività, pensò di sfidare il campione WBC Larry Holmes e lo affrontò il 2 ottobre 1980 a Las Vegas, Nevada, abbandonando il match al termine del decimo tempo. Il suo orgoglio di combattente si riaccese alcuni mesi dopo e l’11 dicembre 1981, a poco più di un mese dal suo 40mo compleanno, rimase sconfitto dopo 10 tempi dal canadese-giamaicano Trevor Berbick a Nassau, Bahamas. Chiuse così la sua brillante carriera, dopo 61 incontri: 56-5-0. Ali, una delle più significative e celebrate figure sportive del 20mo secolo si è spento il 3 giugno 2016 a Scottsdale, in Arizona.

Primiano Michele Schiavone