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UN GIORNO COME OGGI, IL 7 SETTEMBRE DEL 1963

07/09/2019 - 20:07:30

 

 

Sandro Mazzinghi diventa campione del mondo

di Alfredo Bruno

Il 7 settembre 1963 è una data storica per la boxe italiana. Al Vigorelli di Milano si disputa una grande riunione organizzata dalla SIS. Nell’ambiente e tra il numeroso pubblico presente c’è un certo ottimismo per il risultato favorevole al nostro Sandro Mazzinghi nella sfida mondiale dei superwelter contro il campione Ralph Dupas. Il toscano che si allenava duramente da circa due mesi sotto la guida di Steve Klaus appariva in forma straordinaria. Molti pensavano che il pugile di New Orleans fosse pronto per la "pensione", non per limiti d’età, ma solo per il fatto di aver cominciato il professionismo a 15 anni mentendo sull’età, quando da ragazzo non aveva altra alternativa per uscire dai quartieri malfamati di New Orleans, dove ogni giorno lottava per la sopravvivenza. Mazzinghi, appena 24 anni, aveva il fisico perfetto per la sua categoria, mentre il suo avversario aveva cominciato da leggero, categoria dove si era distinto per vari anni, per arrivare a un peso dove il suo fisico non era adatto. Eppure questo strano pugile era passato vincendo da un Paddy De Marco, campione del mondo dei leggeri, a un Joey Giardello, campione del mondo dei medi. Dupas aveva doti naturali in un perfetto mix con furbizia e "cattiveria". Doti che Mazzinghi sperimenterà sul ring. Il toscano aveva ben chiaro in testa la strategia da usare contro un avversario tocca e fuggi. L’americano avendo compreso che la sua tattica non era sufficiente per un avversario veloce e mobile sul tronco, si snaturò per attaccare e prendere l’iniziativa. Dopo una prima ripresa in cui veniva incrociato da un gancio destro, si riprendeva e accettava lo scambio. I colpi di Dupas erano più numerosi, ma quelli di Mazzinghi erano martellate. Il toscano sanguinava dalle sopracciglia, anche per qualche testata e scorrettezza di troppo, che avevano causato due richiami al campione. Alla nona ripresa si vede subito che Dupas è "spremuto" per aver dato tutto, non vede ma "sente" il destro d’incontro al mento cadendo in avanti, si rialza al 6” ma è groggy e l’arbitro Neuhold prosegue il conteggio fino a 10.