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UN GIORNO COME OGGI, IL 26 NOVEMBRE DEL 1993

26/11/2019 - 22:22:57

 

 

Vincenzo Nardiello batte Mauro Galvano

di Alfredo Bruno

Il 26 novembre 1993 al Palaghiaccio di Marino andava in onda uno dei più attesi campionati europei fra due italiani, ma ancora di più fra due romani che si battevano fra di loro nella categoria dei supermedi, lasciata vacante dall’inglese Ray Close che l’aveva conquistata proprio ai danni di Vincenzo Nardiello, uno dei due mentre l’altro era Mauro Galvano, ex campione del mondo della categoria. Fu un match fortemente voluto da tutto l’ambiente e dalla stampa, il Corriere dello Sport e il Messaggero ne furono i promotori più accaniti. Serviva dare una scossa a questo sport che all’epoca sembrava indebolito nell’interesse della gente. Vincenzo Nardiello e Mauro Galvano avevano i loro supporters ed erano bravi, ma sotto processo era la boxe in una delle sue fasi nere. Elio Cotena fu l’organizzatore, ma il Palaghiaccio di Marino nonostante il tam tam dei giornali e della televisione non si riempì come ci si aspettava, oltrettutto il Palaghiaccio era freddo. I due si conoscevano molto bene avevano iniziato la loro carriera nella stessa società la “Coletta e Nardiello” a metà strada tra Acilia e Ostia Antica. All’epoca era una società fortissima dove a aveva tra le sue fila anche Stefano Vagni e Giulio Coletta, oggi tecnici tra i più acclamati. Il match appariva molto incerto nel pronostico: Mauro Galvano tecnicamente appariva più dotato e il suo sinistro era paragonato a quello di Oliva, mentre Nardiello era più forte caratterialmente, un mancino dal pugno pesante molto determinato. I due si conoscevano bene essendosi allenati insieme per anni. Si prevedeva un match infuocato ma non fu così registrando la superiorità di Nardiello fin dalle prime riprese. Si pensava che Galvano volesse far sfogare il rivale per venir fuori nella seconda metà. La superiorità di Nardiello fu evidente per tutte e 12 le riprese, anche se non schiacciante. Quando Galvano sembrava uscire dal guscio del suo torpore, ecco subito Nardiello rimettere le cose a posto con i suoi diretti sinistri. L’unica ripresa in cui Nardiello corse un serio pericolo fu nella nona ripresa quando in uno dei rari scambi, piuttosto violento, Galvano centrò la mascella di Nardiello che piegò le gambe, ma fu un attimo che non si ripeterà più.