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CAMPIONI DEL MONDO DI ORIGINE ITALIANA

15/02/2020 - 16:36:45

 

 

Prima e dopo Carnera e D'Agata

di Pietro Anselmi  e  Vincenzo Belfiore

Quando la sera del Giugno 1956 a Roma, sul ring montato nel rettangolo di gioco dello Stadio Olimpico, Mario D’Agata conquistò contro il francese Robert Cohen il titolo mondiale dei pesi gallo,d a tutti fu festeggiato come il secondo pugile italiano capace di fregiarsi di un titolo così prestigioso. Un evento atteso da ventitre anni, da quel lontano 1933 quando, nello stesso giorno e mese, l’impresa di salire sul tetto del mondo riuscì a Primo Carnera. Da allora non c’è fonte ufficiale, non c’è Annuario di boxe che non citi Carnera e D’Agata i primi pugili italiani a centrare un obiettivo così importante. Una puntigliosa e approfondita ricerca sulla storia del pugilato italiano, che ci vede impegnati ormai da anni, ha fornito ogni utile elemento per non ritenere più veritiera questa notizia. Oltre a Carnera e a D’Agata dieci sono stati i pugili che nati in Italia, sono riusciti a diventare, lontano da casa, i primi nel mondo. Qualcuno anche in più categorie, ma tutti meritevoli di far parte della schiera degli immortali della boxe. Molti di questi campioni, in una ipotetica scala di valori nostrani, meriterebbero di occupare posti di assoluto rilievo. Di questi autentici fuori classe del ring è stato possibile risalire grazie a precise indicazioni anagrafiche tali da escludere ogni possibile dubbio. Non deve perciò stupire come nel caso dei fratelli Dundee che solo Joe viene riportato in questa galleria. Ma ha una sua giustificazione, mentre Joe è nato a Roma, il fratello minore Vince, che divenne campione del mondo dei pesi medi, è nato a Baltimora negli Stati Uniti, dove la famiglia Lazzaro, questo è il loro vero cognome, si era trasferita, con Joe poco più che bambino. L’intensa attività agonistica che svolsero, con un nome e con un cognome di fantasia sul suolo americano, non ha consentito loro di farsi ammirare anche nella terra natia. Se si esclude Frankie Genaro che agli inizi del 1930 ebbe modo di esibirsi in tre vittoriosi combattimenti in una breve tournée che lo portò a Torino, a Milano e nella sua Napoli, nessun altro è mai salito su un ring italiano. Ciò spiega e giustifica perché a Young Corbett 3° (Raffaele Capabianca Giordano) Fresno, la città della California che accolse la sua famiglia, ha saputo onorarlo dedicandogli una statua, mentre a Rionero in Vulture, suo paese natale, sono in pochi a conoscerne persino l’esistenza. Ma non sono i soli a meritare di essere ricordati. In questo viaggio a ritroso nel tempo avranno un loro spazio anche quei tanti pugili che, nati in America da genitori italiani, sono riusciti anch’essi a conquistare un titolo mondiale. Protagonisti di imprese, molto delle quali finite ormai nella spirale del tempo, ma che meritano di essere da tutti ricordate.


disegno di  Monia Anselmi

domani 16 febbraio riprende il lungo racconto con  Ray Mancini