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È SCOMPARSO ELIO GHELFI

16/03/2020 - 18:42:31

 

 

Maestro di Rimini

di Alfredo Bruno

La boxe italiana è in lutto per la scomparsa del maestro Elio Ghelfi ieri a Rimini. Era nato il 1° giugno del 1937 a Rimini. Se ne è andato, nonostante l’età, quasi all’improvviso, seguendo il clichè della sua vita di non turbare, di non dare fastidio. Difficile definire il suo carattere da parte di chi lo ha conosciuto. Tanto mite quanto ferreo, tanto severo quanto paterno. Difficile in lui scindere gli opposti. Lo vedevi tranquillo all’angolo del ring, ma avevi la coscienza che lui soffriva insieme ai suoi ragazzi, ai suoi figli, così chiamava sottovoce i suoi pugili. E che pugili, il fior fiore di campioni soprattutto negli anni ’80. Lui sapeva bene quello che passavano i suoi atleti, perché era stato buon pugile anche lui. Poi dopo aver abbandonato si riscoprì casualmente come maestro, soprattutto nel continuare la sua "missione" in un mondo che amava profondamente, ma soprattutto che conosceva profondamente. Era l’uomo di fiducia di quel grande uomo organizzatore-procuratore che rispondeva al nome di Umberto Branchini, che sapeva quando gli affidava un pugile di averlo messo in cassaforte. La Libertas di Rimini era diventata un marchio di fabbrica per grandi campioni o aspiranti grandi campioni. Quando vi entravi e lo cercavi non era un’impresa facile, fino a quando un signore gentile e sorridente ti chiedeva "Desidera?". Di lui c’è un libro autobiografico uscito nel 2000 intitolato "Con i miei sogni all’angolo del ring" dove leggendo impari a conoscerlo e ti fa da guida alla scoperta di tanti campioni che ha guidato dall’angolo alle vette più alte. Con lui impariamo a conoscere Maurizio e Loris Stecca, Francesco Damiani, Luigi Minchillo, Walter Cevoli, Alfio Righetti, Pierangelo Pira tanto per fare alcuni nomi. Seguiti successivamente a tratti da altri campioni come Gianni Di Napoli, Michele Mastrodonato, Santo Serio e Sumbu Kalambay. Una sorta di Actors Studio che diventava la garanzia di bravura e quindi di successo. Adesso il "grande" maestro non c’è più, ma rimangono le sue parole: "Nella boxe c’è una legge impietosa, per ogni vincitore ci sono schiere di perdenti".