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IL RICORDO DI SALVATORE CASCIO

31/12/2020 - 12:42:46

 

La boxe in lutto per la scomparsa di Salvatore Cascio

di Alfredo Bruno

La boxe laziale colpita da un altro doloroso lutto per la scomparsa improvvisa di Salvatore Cascio. Era nato a Messina il 5 ottobre del 1956 da famiglia modesta, che si stabilì a Roma quando lui aveva circa 10 anni. Questionii economiche e difficoltà di ambientamento furono i problemi che accompagnarono la sua gioventù, che lo vide protagonista in negativo nella dura legge della strada. Salvo, come lo chiamavano, covava una rabbia interiore non facile da domare, ma il padre trovò la soluzione, facendolo iscrivere all’Audace dove insegnava Alfredo Ricchetti, un uomo abituato a trattare con giovani sbandati e ribelli. Fu la sua salvezza, anche se non sempre, a causa di amicizie pericolose, le cose andavano per il verso giusto fino a quando Ricchetti, che di pazienza ne aveva tanta lo accompagnò in ritiro con Aldo Bentini, all’epoca professionista e idolo dei compagni di palestra. Aveva 19 anni e da quel momento si incamminò nel verso la giusta direzione grazie soprattutto alla boxe e un ambiente che rappresentava per lui "una grande famiglia" come poteva essere l’Audace. La sua carriera dilettantistica fu di primo piano e per tre volte arrivò in finale agli Assoluti. Non era molto alto per la sua categoria da superwelter, ma era un combattente di razza. Il più grande successo arrivò ai Campionati Militari a Firenze nel 1977 dove superò in finale Renato Mura, e sempre nelle Forze Armate conquistò ai mondiali che si disputarono in Egitto il bronzo. Nel 1978 fece il suo debutto da professionista nella colonia di Andrea Ciaccio. La sua carriera fu quasi sfolgorante, l’unico che riuscì a batterlo fu Pietro Callarà. Fu l’unica sconfitta della sua pur breve carriera su 12 matches terminando con due successi clamorosi prima del limite su gente del calibro di Luciano Navarra e Everaldo Costa Azevedo. Si ritirò dopo due anni per un problema agli occhi. L’Audace era la sua famiglia e gli Audaciani si incontravano di frequente con rimpatriate tra le vecchie e le nuove leve. Cascio si era rimesso da tempo in carreggiata  nella vita fuori dal ring diplomandosi a scuola, ma soprattutto ottenendo la laurea in odontoiatria con il massimo. Intraprese con successo la professione di dentista dove ebbe vari riconoscimenti, un uomo che aveva il fuoco interiore che lo portava ad avere sempre successo.