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CAMPIONATI ITALIANI ELITE, CRONACA DEL QUINTO GIORNO

16/12/2012 - 10.56.07

 

Campionati Italiani Assoluti: le semifinali

di Alfredo Bruno

ROMA, 15.12.2012 – Nell’impianto della Caserma Gelsomini si è svolta un’altra maratona della boxe, ma forse stavolta è bene dire un Festival della boxe, davanti al pienone di pubblico, con le semifinali che ci danno già un quadro ben preciso del nostro movimento in attesa del tocco d’autore della serata finale. Fuggevoli ospiti d’onore sono stati il Commendatore Franco Falcinelli, nella sua investitura di Vicepresidente AIBA, e Mr. Ho Kim Executive Director dell’AIBA. Mentre si può dire quasi fissa lungo l’arco delle serate la presenza del Consiglio Federale a cominciare dai Vicepresidenti Antonio del Greco e Alberto Brasca, per finire a Flavio D’Ambrosi, Presidente del Comitato Regionale del Lazio, tra l’altro componente della Commissione Tecnica.
 
Manuel Cappai in attesa di salire sul ring
 
Si vedono per la prima volta in questi Campionati i minimosca che si aprono subito nel segno di Manuel Cappai (FFOO), Campione in carica ma anche grande rivelazione del boxing italiano. Il sardo, figlio di quel Fabrizio grande campione degli anni ’80-’90, sembra non avere nessuna difficoltà anche per quello che potrebbe essere il suo nemico numero uno: il peso. Marco Panero (PM), giovane promettente e guardia destra, prova a sfaldare un bunker che sembra aver raccolto in sé già la bravura e la malizia di un veterano. Cappai vince al piccolo trotto contenendo agevolmente il finale di un battagliero Panero.
 
Nei mosca Riccardo D’Andrea (CL) pone il suo sigillo con il tremendo gancio sinistro al mento di Nicolò Bertolino (EM) che si “siede” sul tappeto per ascoltare un conteggio che è una specie di messaggio ai naviganti, in cui si dice che la prudenza non è mai troppa. D’Andrea, che ormai ha raggiunto una maturità e incredibile padronanza sul ring vince al piccolo trotto senza sprecare un colpo. Iuliano Gallo (LB), ennesimo guardia destra del Torneo, coinvolge nella sua aggressività Francesco Barotti (TS), che ne regge il ritmo per due round, ma nel terzo pur accettando lo scambio duro,perde inesorabilmente terreno.
 
Nei gallo assistiamo subito ad un derby “militare” e “laziale”. Ad Alessio Di Savino (CSE) coi suoi 28 anni tocca il ruolo del “veterano” e dell’ esperto di fronte ad uno scalpitante Francesco Splendori (FFOO) al quale non basta vincere il “Guanto d’Oro”. Difese impenetrabili e continuo movimento sulle gambe, trovare un’apertura è come un ago nella cruna. Stavolta è l’esperienza ad avere buon gioco nel segno di un richiamo subito da Splendori, che lo costringe a cercare l’iniziativa con la conseguenza di una battuta d’arresto ai minimi termini. Ciro Cipriano (FFOO) è il re della corta distanza e lo dimostra contro l’unico che potrebbe insidiargli questo ruolo, vale a dire Vincenzo Galvagno (SC), che sembra un po’ stanco dalle sue precedenti “battaglie” di questi Assoluti. Cipriano ha più energie che gli consentono di prendere il largo nei primi due round e contenere la sfuriata finale di Galvagno.
 
Nei leggeri molti occhi sono puntati sul match tra Donato Cosenza (FFOO) e Michele De Filippo (PL). De Filippo non riesce ad entrare nella guardia stretta di Cosenza, che in compenso lo incrocia con rapidità quando è a tiro. Un match che sembra una partita a scacchi e quando De Filippo prova a forzare i tempi trova pane per i suoi denti. Vince meritatamente Cosenza, ma il punteggio nei riguardi di De Filippo non è certo generoso. Fabio Introvaia (CP) sembra crescere con le difficoltà e lo dimostra anche con il solido Simone Bagatin (PM). Il pugile della Campania sa colpire con maestria indietreggiando, una dote che gli fa accumulare punti senza correre pericoli.
 
Tra Carmine Cirillo (FFOO) e Davide Festosi (VE), nei superleggeri, il match s’incanala su un perfetto equilibrio per due round. Nel terzo Cirillo mette il turbo alle gambe e alle braccia, vince ma deve incassare quasi sul finire un destro che gli fa vedere “le streghe”.Tra Dario Vangeli (FFOO) e Marco Ambrosi (LZ) c’è un divario d’esperienza consistente. Ambrosi cerca di colmare questo divario togliendo la distanza al prestigioso avversario, ma non è una cosa facile, tattica questa che gli fa subire anche un richiamo. Nel terzo Vangeli controlla la situazione mandando a vuoto gli attacchi del suo avversario, che ha fatto comunque la sua bella figura.
 
Nei welter Marvin Perugini (MC), ha una boxe non appariscente ma redditizia al massimo, se ne accorge Carmelo Morello (EM) che vorrebbe imporre un ritmo, che diventa la classica predica nel deserto di fronte alla tecnica e scelta di tempo del marchigiano. Dario Morello (FAZ) e Alfonso Di Russo (AB) si sono ritrovati di fronte per una sorta di rivincita che in pratica non c’è stata, visto che il primo ha confermato la sua superiorità. Superiorità nel computo del punteggio, ma di meno sul ring avendo adottato i due la stessa strategia della corta distanza, in cui sono maestri.
 
Passiamo quindi nei medi con il confronto tra due “anguille” come Luca Capuano (FAZ) e Danilo Creati (AB). Il primo viene dai mediomassimi e il secondo dai welter: strani incroci, ma che non influiscono sul modo di combattere e di vedere il match. Capuano sembra avere più sostanza nei suoi colpi e il richiamo subito da Creati fa il resto.
 
Raffaele Munno con il maestro Domenico Brillantino
 
Raffaele Munno (CP) dalla corta distanza sfrutta al massimo la sua rapidità e potenza. Valerio Ranaldi (LZ) cerca la distanza, ma non ci riesce e quando si scopre viene incrociato. Il laziale è pugile che esce alla distanza, mentre Munno cala; solo che quest’ultimo ha l’abilità di tenersi fuori dai guai.
 
I mediomassimi iniziano con un “derby laziale” molto sentito dalle due tifoserie. Adriano Sperandio (LZ) e Simone Fiori (FFOO) hanno una boxe simile, basata sulla rimessa, e conoscono ognuno pregi e difetti dell’altro. Il match non è bello, ma chi sbaglia paga e questo avviene in chiusura del secondo round quando Fiori si lascia sorprendere facendosi trovare scoperto dall’arrivo di un efficace sinistro dell’avversario al mento. Per Sperandio è la mossa vincente a cui Fiori cerca di porre rimedio, ma senza successo.
 
Nei massimi Gianluca Rosciglione (CSE) ha una boxe poco appariscente, ma con i suoi colpi precisi timbra con regolarità il cartellino del punteggio. A Valentino Manfredonia ci vogliono due round per capire come è la situazione e quando nel terzo cerca il recupero è ormai tardi, anche se Rosciglione sembra in difficoltà. Francesco Soggia (LZ) in questi campionati cerca il Tris vincente. L’ostacolo di semifinale è un osso duro, si tratta di Endri Spahiu (LB), uno che non molla mai. Il match è uno scontro di arieti e in questo ha buon gioco Soggia che vince.
 
Entriamo quindi nella categoria più pesante. Mario Federici (FFOO) e Tommaso Rossano (CP) in pratica si giocano il ruolo di successori di Roberto Cammarelle in Nazionale. La posta in palio è alta, la responsabilità è grande. I due finiscono il match stremati, vince di poco Federici.
 
Roberto Cammarelle contro Eugenio Indaco
 
Molti erano convinti che Eugenio Indaco (CP), campione in carica, se la sarebbe giocata tutta contro il fuoriclasse Roberto Cammarelle (FFOO) e così è stato. Il gancio sinistro del pugile campano ha creato qualche problema al quotato avversario, che stavolta si è dovuto concentrare per non incorrere in una sorpresa o infortunio. Vittoria chiara per Cammarelle, ma Indaco dopo di lui è il migliore in assoluto.
 
RISULTATI
 
Minimosca:
Manuel Fabrizio Cappai (FFOO) b. Marco Panero (PM) 14-3.
 
Mosca:
Riccardo D’Andrea (CL) b. Nicolò Bertolino (EM) 18-4;
Iuliano Gallo (LB) b. Francesco Barotti (TS) 14-9.
 
Gallo:
Alessio Di Savino (CSE) b. Francesco Splendori (FFOO) 11-8;
Ciro Cipriano (FFOO) b. Vincenzo Galvagno ( SC) 18 – 12.
 
Leggeri:
Donato Cosenza (FFOO) b. Michele De Filippo (PL) 21-16;
Fabio Introvaia (CP) b. Simone Bagatin (PM) 17-9.
 
Superleggeri:
Carmine Cirillo (FFOO) b. Davide Festosi (VE) 13-11;
Dario Donato Vangeli (FFOO) b. Marco Ambrosi (LZ) 19-8.
 
Welter:
Marvin Perugini (MC) b. Carmelo Morello (TS) 12-5;
Dario Morello (FAZ) b. Alfonso Di Russo (AB) 18-13.
 
Medi:
Luca Capuano (FAZ) b. Danilo Creati (AB) 11-8;
Raffaele Munno (CP) b. Valerio Ranaldi (LZ) 13-7.
 
Mediomassimi:
Adriano Sperandio (LZ) b. Simone Fiori (FFOO) 5-4;
Gianluca Rosciglione (CSE) b. Valentino Manfredonia (CP) 12-8.
 
Massimi:
Francesco Soggia (LZ) b. Endri Spahiu (LB) 10-8;
Fabio Turchi (CSE) b. Claudio Landi (TS) 11-4.
 
Supermassimi:
Mario Federici (FFOO) b. Tommaso Rossano (CP) 13-11;
Roberto Cammarelle (FFOO) b. Eugenio Indaco (CP) 14-7.
 
Delli Carri, Baldantoni e l'avv. Rubino