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TRE AZZURRI IN SEMIFINALE AI MONDIALI DI ALMATY

24/10/2013 - 18.18.33

 

 

Cammarelle, Russo e Valentino

di Giuliano Orlando

Almaty (Kazakistan). Il lunghissimo torneo iridato della boxe è arrivato alla stretta conclusiva. Sul ring del Palasport della vecchia capitale kazaka, i 40 pugili rimasti in gara si disputeranno domani e venerdì le medaglie in palio. La nuova formula imposta dall’AIBA ha letteralmente snaturato l’impostazione tecnica del passato. Niente casco, entrato nel 1987, via le macchinette segnapunti, cartellini manuali e valutazione dei giudici secondo il criterio dei professionisti. Pugni veri alla ricerca dello spettacolo. Così è anche se il prezzo non è proprio leggero. Sono aumentate le ferite, si sono moltiplicati gli incidenti alle mani e la formula della libera partecipazione è un nonsenso. Non è giustificato che i finalisti debbano sostenere sei incontri in dieci giorni. Neppure tra i professionisti si sopportano queste fatiche, che possono diventare un rischio. Dopo oltre 400 combattimenti, oggi l’unico giorno di riposo. L’Italia guidata dal ct. Lello Bergamasco è stata all’altezza della situazione, grazie all’apporto dei tre senatori: Valentino, Russo e Cammarelle, probabilmente alla loro ultima partecipazione iridata. Valentino, al terzo match, ha battuto l’ostico azero Isayev, forte a scorretto che ha portato pugni e testate a volontà. I primi l’azzurro li ha evitati in buona parte, le seconde hanno lasciato segni evidenti sulla fronte. Domani affronta il brasiliano Conceicao, alto e veloce. Incontro tutto da vedere. Per il massimo Russo, anche lui al terzo confronto, il croato Calic non è risultato un ostacolo troppo difficile. Vittoria netta e prossimo appuntamento con l’azero Mammadov, vittorioso per i giudici sul cubano Savon. I due si conoscono. A Londra l’azzurro compì un miracolo nel terzo round, superando allo sprint l’avversario che era in netto vantaggio. Anche il plurititolato Cammarelle è arrivato sul podio, battendo l’altro croato Hrgovic, 21 anni e tante speranze riposte dal suo team, svanite di fronte alla miglior scelta di tempo di un rivale, che a 33 anni, pur pagando l’usura del tempo - combatte dal 1995, da oltre un decennio protagonista assoluto nei +91, oro e argento olimpici, due ori mondiali e un curriculum di oltre 220 incontri - ha dato lezione al giovane allievo. Anche per l’italiano domani una vecchia conoscenza: l’azero Medzhidov, russo di nascita, che l’italiano battè a Londra in semifinale. Comunque vada, il bilancio azzurro è ottimale. Onore anche ai più giovani Cappai (49) e Mangiacapre (69) che hanno lottato alla pari col cubano Veitia e il kazako Yeleussinov, che punta decisamente all’oro. L’italiano ha combattuto nei welter, categoria non sua e sicuramente dopo questa esperienza avrà capito che non può regalare kg. agli avversari. Si tratta di due ragazzi di grande talento.
Dei 40 semifinalisti, in rappresentanza di 18 nazioni, al via erano 110, ben 8 sono dei padroni di casa, frutto di ottima scuola ma anche di favori dei giudici, sensibili e disponibili. Dietro, le grandi potenze Cuba (5) e Russia (4) decisamente deludenti, seguite dall’Azerbajan e dall’Italia che ha fatto meglio di Irlanda, Brasile, Germania e Uzbekistan (2). Per inciso, oltre alla stupenda continuità di Valentino che dal 2005 sale sempre sul podio, avendo raccolto oro (2009) argento (2007) e due bronzi (2005 e 2011), l’Italia, salvo il 2003, dal 1997 è sempre salita sul podio, a conferma di una scuola riconosciuta in tutto il mondo.
 
Giuliano Orlando