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LA GALASSI CONVINCE, FRAGOMENI MENO

09/12/2013 - 22.53.07

 

 

Kentikian vittoria col dubbio, il polacco Wlodarczyk troppo forte

di Giuliano Orlando

Alla Porsche Arena di Stoccarda in Germania, la campionessa europea Simona Galassi ha sfidato l’armena Susi Kentikian (32-2-1nc) che metteva in palio la cintura WBC dei mosca. Contrariamente ai pronostici, l’andamento del confronto è stato di grande equilibrio, con la mancina italiana bene in linea capace di contrastare una rivale più giovane, molto mobile ma anche meno precisa e molto ripetitiva. Dieci riprese con alterni vantaggi, altro che superiorità della titolare. A dirla tutta la Galassi è stata superiore tecnicamente, ha messo i colpi migliori, anche se meno numerosi, mentre la Kentikian cercava di fare la differenza nei clinch, picchiando anche dietro la nuca, quasi sempre per linee esterne. Complimenti sinceri alla romagnola, che a 41 primavere ha dimostrato di poter dire ancora la sua a livello assoluto. Preparata perfettamente, dando merito ad Alessandro Duran che ha saputo stimolarla anche sul piano psicologico. Si capiva che era determinata e aveva voglia di vincere. Purtroppo il verdetto le ha negato il sogno. Ma ci chiediamo come due giudici possano aver segnato in buonafede 98,5-94 e ancor più uno scandaloso 99-91,5, il terzo si limitava ad un 97-95,5 che comunque restava casalingo. A questo punto ci si chiede cosa doveva fare per scalzare la campionessa. Solo con un ko poteva realizzare la conquista. Detto questo nessuno ha mosso critica su questo continuo scandalo dei giudici in Germania. Ci si limita a prendere atto. Mah. D’altronde è uno dei pochi paesi d’Europa dove si ottengono borse alte. Un ricatto? Di certo, un prezzo alto da pagare. Accettato senza reagire. Nella stessa serata, lo stagionato Felix Sturm (38-3-2) 34 anni, origini bosniache, ha conquistato per la quarta volta il mondiale medi. Lo ha tolto all’inglese Darren Barker (26-2) che era giunto in Germania, sicuro di tornare a casa con un bel gruzzolo di euro e la cintura. I soldi li ha presi, ma la cintura l’ha lasciata a Sturm. Stavolta senza l’aiuto dei giudici, avendo vinto per ko al secondo round.

Giacobbe Fragomeni e Simona Galassi alla vigilia delle sfide mondiali

A Chicago non è bastato il cuore di Giacobbe Fragomeni (31-4-2) per scavalcare il "diablo" polacco Krzysztof Wlodarczyk (49-2-1) campione cruiser WBC dal 2010, proprio a spese dell’italiano. Era la terza sfida, interrotta al sesto round, su parere del medico, che ha ritenuto la ferita allo zigomo sinistro di Fragomeni, pericolosa in caso di proseguimento. Al momento i tre giudici avevano vantaggi diversi, tutti per il campione. E il solco si sarebbe ampliato, perché la tematica del confronto, dopo i primi due round in cui l’italiano si era mosso bene in avanti, colpendo e non restando statico, tenendo testa al rivale, dalla quarta la musica cambiava completamente. Il diablo iniziava ad azionare lo smisurato sinistro, doppiato col destro, mandando a vuoto l’italiano, coraggioso a non cedere ma inferiore nelle repliche e sempre più prevedibile, nonostante dimostrasse un condizione atletica eccellente, per un pugile di 44 anni. Doveroso fare i complimenti al maestro Maurizio Zennoni, che ha portato Giacobbe al meglio della condizione. Purtroppo aveva di fronte un rivale che anche nei massimi ha una struttura impressionante, è bravo e dinamico, ha 29 anni, al top del rendimento. Infatti ha fatto sapere di voler affrontare i campioni delle altre sigle, con molte possibilità di uscirne vincitore. Personalmente ho grande stima per Fragomeni, fenomenale per la sua storia, la capacità di uscire dall’anonimato e salire fino in cima al mondo, nonostante il passaggio nei pro, in non più verde età. Proprio per questo, mi auguro che ripensi alla voglia di proseguire, come ha dichiarato. Perché dico questo? La boxe di Fragomeni, brevilineo dalle leve modeste, è dispendiosa e quindi rischiosa. Deve sempre avanzare, quindi soggetto ai colpi. A livello mondiale non ritengo abbia possibilità di successo, anche se riceverà applausi per il temperamento e la generosità. Potrebbe puntare all’Europa, una strada nella quale sicuramente può ancora dire la sua, ma il mercato non è quello americano. Questo il mio pensiero. Nel mondo della boxe ha sicuramente opportunità di restarci.
 
Sabato prossimo altri due italiani combattono all’estero. Si tratta di Leo Bundu (29-0-2) e Brunet Zamora (25-1-2). Il primo mette in palio l’europeo welter contro Lee Purdy (20-4-1), il secondo tenta di catturare l’intecontinentale IBF leggeri a spese di Kevin Mitchell (35-2). Anche in questo caso si dovrà stravincere per ottenere la posta.
 
Giuliano Orlando