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SANTO STEFANO PUGILISTICO, RITO ITALIANO

27/12/2013 - 23.38.06

 

 

Mantenuta la consuetudine, anche se in tono minore

La tradizione pugilistica del Santo Stefano anche quest’anno ha radunato gli irriducibili appassionati della boxe, benché gli appuntamenti si siano ridotti drasticamente, per il numero delle riunioni e la quantità dei combattimenti.
 
Uguale usanza viene mantenuta a Berna, Svizzera, con combattimenti esclusivamente professionistici.
 
Le manifestazioni proposte in Italia il 26 dicembre hanno rispecchiato il clima che il pugilato nazionale sta vivendo. Esse sono state improntate a programmi misti, nei quali il grosso dello spettacolo è stato affidato ai dilettanti.
 
Riportiamo una sintesi della parte professionistica che ha tenuto in vita la consuetudine del giorno di Santo Stefano.
 
A Firenze il sogno del locale Rodrigo Bracco si è arenato dentro i 70 secondi impiegati dal francese Anthony Settoul per confermarsi campione dell’Unione europea dei pesi gallo.
 
Il secondo fallimento italiano è stato registrato a Castelfranco Veneto dove Lorenzo Zaniboni, tradito dalla confidenza concessa al più pesante serbo Sasa Janjic, è rimasto sconfitto nella seconda ripresa.
 
A Piacenza i due alfieri locali hanno chiuso l’anno con il record immacolato. Il superwelter romeno Gheorghe Sabau si è sbarazzato in due tempi dell’ungherese Laszlo Szekeres, mentre il welter Paolo Lazzari si è imposto per la seconda volta ai punti in 6 round all’ungherese Zoltan Horvath.
 
Il peso piuma Mario Salis, sardo residente a Bologna, ha retto il clou nella città d’adozione misurandosi con il francese Nedim Kara. Al termine delle 6 riprese ha dedicato la vittoria alla sua Sardegna.
 
A Morciano di Romagna il superwelter Alessandro Angelini ha piegato in 2 tempi l’ungherese Zoltan Bali.
 
Primiano Michele Schiavone