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BOSCHIERO DIFENDE L'EUROPEO IN CASA DI JACOB

12/02/2014 - 18.17.35

 

 

Venerdì in Francia a Calais, contro l’imbattuto Romain Jacob

Diretta su Fox Sport 2 dalle 22,45

di Giuliano Orlando

Tutta Calais chiamata a sostenere Roman Jacobs, il ragazzo di casa, che tenta di scalzare, il nostro campione. Non sarà facile per Devis Boschiero (34-1-1) riportare a casa la cintura europea superpiuma, che venerdì sera alla Salle Calypso di Calais, antica cittadina nel Nord della Francia, sul canale della Manica, di fronte alle scogliere inglesi di Dover, mette in palio per la quarta volta, dopo averla tolta al talentuoso italo belga Ermanno Fegatilli il 21 luglio 2012 davanti al pubblico di casa a Piove di Sacco.
Impresa notevole, sul filo del punto, dopo 12 round di grande intensità e qualità. L’italiano va nella tana dell’imbattuto Romain Jacob (20), campione di Francia figlio e nipote d’arte, ultimo rampollo dei Jacob che a Calais sono diventati la storia della boxe. Iniziata dal capostipite Jacques, 79 anni ad aprile, origini magrebine che mise famiglia a Calais, nei primi anni ’30. Attivo dal ’59 al ’68 passando dai mosca ai piuma, valigia sempre pronta, assolse con grande dignità il ruolo di collaudatore, combattendo in Italia (Burruni due volte, Riccardi, Zurlo e l’argentino Miranda che militava con Branchini), Inghilterra, Danimarca, Svizzera e Olanda. Tra un match e l’altro, ne disputò 59, rimediando 40 sconfitte, 12 successi e 5 pari. Dei quattro figli maschi, tre seguirono l’esempio paterno, il primogenito Jacky, salute cagionevole, divenne un ottimo tecnico a fianco di papà che aprì una palestra, oggi intestata a suo nome, creando una scuola di boxe, dove i Jacob sono stati protagonisti da quasi mezzo secolo. Dei figli diventati pugili, Thierry, il padre di Romains lo sfidante di Boschiero, è stato di gran lunga il migliore. Longilineo impostato in falsa guardia, 1.70 di altezza nei supergallo ha conquistato il mondiale nel ’92 a 27 anni, dopo due tentativi falliti nell’87 e ’89. L’impresa ai danni di Daniel Saragozza, un messicano tosto, che tra conquiste, difese e sconfitte restò al vertice della categoria dall’88 al ’97, quando a 40 anni depose la cintura sotto i colpi di Erik Morales, picchiatore terribile, mondiale in quattro categorie (supergallo, piuma, superpiuma e superleggeri). Thierry fu anche campione d’Europa, battendo i nostri Belcastro e Picardi sempre sul ring amico di Calais, l’anno prima di cogliere il mondiale. Più modesto il gemello Bruno, militante nei piuma, solo 4 anni di professionismo, campione di Francia, 24 vittorie e 2 sconfitte, combattendo sempre in Francia. L’altro fratello Herve il più giovane, classe 1966, a sua volta peso piuma, sotto la guida del padre, ha toccato la cima europea, dopo aver fallito il titolo nazionale, finendo ko contro Bellehigue al 5° round, dopo aver dominato nelle precedenti riprese. Diventa campione d’Europa il 27 marzo ’93, beffando Maurizio Stecca a Boulogne, con un intervento medico all’11° round, al sapore casalingo. Iccio non la prese bene. La rivincita a Dunkerque due mesi dopo ed Herve finisce ko al decimo, dopo una battaglia poco elegante. La saga non finisce con Herve, pugile modesto anche se molto coraggioso. Nel ’94 debutta Stephane, figlio di Jacky, peso welter dai buoni trascorsi nei dilettanti. Nato nel ’74, combatte fino a 31 primavere. Dopo il titolo nazionale (2001) da l’assalto alla cintura dell’Unione Europea e la conquista a spese di Antonio Lauri dopo 10 round più equilibrati di quanto non segnino i giudici. Per evitare beffe, il varesino nella rivincita lo assale subito e con un destro preciso chiude la sfida al primo round. Stephane conclude la carriera dopo undici stagioni col titolo WBF di infima qualità. Passano quattro anni e nel 2008, si affaccia al professionismo Romain, figlio di Thierry, ultimo della saga. Prima del salto, è stato campione gallo nei dilettanti e titolare in nazionale. Ha 20 anni e il peso di una responsabilità per i trascorsi di nonni, zii e del padre. Protetto dal clan, inizia con prudenza, affrontando rivali decisamente inferiori. Anche per il titolo nazionale contro il modesto Cornu non fatica. Difese facili e la prima vittoria convincente contro Chakim, 36 anni, altro nordafricano dai buoni trascorsi, ma non più al meglio. Il colpo migliore è dello scorso giugno, quando mette ko il messicano Martin Cardone, 21 anni, giunto imbattuto (17+) finito ko al 5° round, senza aver giustificato il record immacolato. Leggendo il record, si capisce quanto fosse stato costruito con avversari di carta. Stavolta per Romain è la prova del fuoco, anche se con vantaggi ambientali non lievi. Combatte in casa, i giudici sono imparziali fino a quando non si lasciano influenzare dall’ambiente. Pugilisticamente ha boxe piacevole, impostato in guardia normale, spara un bel destro anche se non chiude e questo potrebbe risultare pericoloso contro un Boschiero che sulle repliche è bravissimo. Sicuramente più alto (1.69) di quanto dicano le note personali, ha motivazioni notevoli, visto che attorno al ring ci sarà una marea di Jacob: zii, nipoti e altri, oltre a papà Thierry che resta il più titolato. Manca nonno Jacques, piuttosto malandato di salute. Con loro la Calais che ama la boxe, un nutrito stuolo di appassionati che assicura un tifo calcistico per Romains. Tutto questo Devis lo sa bene, come ne è al corrente Gino Freo il maestro e l’amico di sempre. Il chioggiotto residente a Piove di Sacco, ha lavorato con dedizione e serietà, come fa da tempo, consapevole che fermarsi un attimo prima della seconda opportunità mondiale, sarebbe una beffa atroce. D’altronde, per raccogliere una discreta borsa è stata d’obbligo la trasferta. Sperando di non dover pagare l’onere come accadde in Giappone nel 2011 contro Ao, per il mondiale WBC. La OPI2000, sta lavorando per rendere concreta la possibilità di una nuova opportunità iridata. Legata al risultato di Calais. La sfida europea verrà ripresa in diretta su Fox Sport 2, canale digitale 213 di Sky, con inizio dalle 22,45. Al microfono Mario Giambuzzi.
 
Giuliano Orlando