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BOSCHIERO AVEVA VINTO MA DUE GIUDICI OMAGGIANO JACOB

15/02/2014 - 12.39.20

 

 

L’europeo superpiuma passa al francese

Il fattore casalingo sempre troppo determinante

di Giuliano Orlando

Non si investono più di 100.000 euro se non hai la convinzione di un tornaconto, che passa anche dalla benevolenza dei giudici. Che hanno svolto il compito alla perfezione, facendo scivolare nei guantoni di Romain Jacob, l’ultimo gioiello di famiglia, l’europeo superpiuma, scippato all’italiano Devis Boschiero, che l’aveva difeso con orgoglio e onore, contro un avversario di sicuro valore. Bravo e generoso, ma un gradino sotto il nostro, che nel computo delle dodici roventi riprese aveva dimostrato qualcosa in più. Questo il parere personale, che indicava due punti (115-113) per Boschiero. Verdetto casalingo, purtroppo nella norma dei rischi per chi combatte in trasferta. Non dobbiamo strillare allo scandalo, se lo stesso metro viene usato in Italia. Diciamo che siamo correi. Il dramma è che pagano i pugili. Come è per Boschiero, che porta a casa un buon gruzzoletto, più o meno 45.000 euro netti, su un lordo di 60.000, ma nel contempo oltre alla sconfitta, perde altre opportunità importanti a livello mondiale. Salvo che i buoni uffici dei Cherchi, consentano al pugile di restare ancora nei quartieri alti e giocarsi la seconda opportunità iridata a tempi brevi. Nel frattempo Jacob dovrà mettere in gioco la fresca corona contro Ermanno Fegatelli e anche in questo caso, sarà importante la sede. A Calais anche il talentuoso italo-belga potrebbe pagare pedaggio. Difficile far uscire il neo campione dal ring di casa. Il clan dei Jacob, origini magrebine è perfettamente integrato a Calais, al punto che molte famiglie sono diventate cattoliche. Sul piano pugilistico il club dei Jacob è il riferimento di tutta la città. La municipalità è consapevole e aiuta il movimento sportivo, il pugilato in particolare. Città antichissima, invasa innumerevoli volte da olandesi, inglesi, spagnoli, le cui tracce restano nella varietà urbanistica, ha avuto negli ultimi decenni l’ennesima trasformazione con l’arrivo dei nordafricani, rendendola ancora più multietnica. Come ho ricordato nella presentazione, i Jacob attendevano questa occasione da undici stagioni. Dal marzo del ’93, allorchè Herve, il più giovane ma pure il più modesto dei figli di Jacques, il patriarca vicino ai 79 anni, ebbe la meglio in modo avventuroso su Maurizio Stecca, portando la cintura dei piuma in Francia. Pochi mesi dopo un furioso Stecca si riprese il titolo stendendo Herve al decimo round. Con pazienza, lavoro e quel pizzico di disinvoltura tipica del clan Jacob, sono tornati in vetta. Non sappiamo se l’EBU, visto che da supervisor fungeva Bob Logist che è il presidente dell’ente, verrà presa qualche decisione in merito, come imporre Boschiero al vincitore della prossima sfida. Confesso che la speranza è labile, anche se non impossibile. Tornando al match, che è stato vibrante e molto spettacolare, la tematica ha visto una maggiore attività offensiva di Jacob, molto veloce e determinato, contro un Boschiero che colpiva meno ma con efficacia superiore allo sfidante. Alcune riprese (1-2,6-7,8,10 e 12) sono state appannaggio dell’italiano in modo chiaro, le altre si possono aggiudicare allo sfidante, anche se la nona e la penultima erano finite in equilibrio. Jacob ha confermato ottime basi ma scarsa potenza. Nel contempo, a differenza dei parenti, pessimi incassatori - lo zio Herve 4 sconfitte e altrettanti ko, papà Thierry, il più bravo giunto al mondiale supergallo, 6 sconfitte tutte prima del limite, l’altro zio Bruno 1 ko su due sconfitte, il cugino Stephane 2 su 5 - il giovane Jacob ha retto bene i colpi di Boschiero, anche se in due occasioni ha traballato vistosamente. Entrambi erano preparati al meglio, ma nell’ultimo round il francese appariva sfinito, reagiva per istinto, mentre Boschiero colpiva con maggiore lucidità, nonostante i sette anni a favore di Jacob. Già il pari avrebbe favorito il francese. D’altronde se ricordiamo il pari tra Mouhamed Ali Ndiaye e il francese Christopher Rebrasse a Brindisi, europeo supermedi, i brividi sono d’obbligo. Situazione che l’EBU purtroppo subisce troppo passivamente. Nella serata, un altro Jacob, il medio Joffrey, 22 anni, ha battuto ai punti sui 4 round, il bulgaro Mutafchiev (6+21-1=) 40 anni portati molto male. Il vincitore è bene impostato ma non incide e questo nei 75 kg. è un limite notevole. Comunque è il segno della continuità.
 
Giuliano Orlando