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ANCO BOXE, RECENTE ISTITUZIONE DI CIVITAVECCHIA

19/03/2014 - 17.27.11

 

 

Un pomeriggio presso l'Associazione Sportiva "Anco Boxe" di Civitavecchia.

di Alessandro Bisozzi

Civitavecchia 17/3/2014 - La sala pugilistica della vecchia palestra (oggi denominata "Body Boxe") di via Borghese a Civitavecchia non è molto cambiata dai tempi di "Civitavecchia Ring", la Società creata come secondo polo sportivo dedicato alla boxe in concorrenza alla "Pugilistica" di Carlo Saraudi. Quando poi quest'ultima si dissolse, nei primi anni settanta, "Civitavecchia Ring" rimase la legittima erede della lunga e gloriosa tradizione pugilistica civitavecchiese.

Oggi la palestra si presenta divisa praticamente in due parti; la prima, appena entrati, è occupata dai moderni attrezzi per la cultura fisica. Il pavimento in parquet da un tono caldo e sofisticato alla sala dove c'è la possibilità di allenarsi da soli o seguiti da un istruttore di eccezione: il pluricampione del mondo di pugilato Silvio Branco.
 
Emiliano Corrente
 
La seconda sala, invece, è sensibilmente più rude e spartana, un ambiente dove troneggia il ring di dimensioni regolamentari e dove tutto ha il sapore di regole e disciplina, i fondamenti della boxe.
Alle pareti decine di fotografie di campioni più o meno famosi e tante altre che ritraggono loro, i fratelli più famosi del pugilato italiano, Silvio e Gianluca.
 
Angelo Rizzo
 
Mi sarei aspettato di trovare anche qualche foto dei vecchi campioni civitavecchiesi del passato, a me tanto cari, ma forse si tratta solo di una mia un'incurabile forma di nostalgia, null'altro.
Una cosa, però, è certa: qui si respira il pugilato, in ogni sua forma.
Mi sembra ancora di sentire i richiami solerti del compianto maestro Giuseppe Peris (detto Peppe), uno dei soci fondatori della Società Sportiva "Civitavecchia Ring", colui che, oltre a scoprire i fratelli Branco ed Emiliano Marsili, in passato seguì Franco Scisciani e lanciò personaggi come Pasqualino Morbidelli (campione italiano dei pesi piuma nel 1975), Mario Massai (ottimo pugile dilettante e oggi stimatissimo preparatore) e Massimo Morra (campione europeo pesi gallo).
 
Francesco Pintus
 
Peris, validissimo dilettante allevato alla "corte" di Carlo Saraudi, è stato a lungo il punto di riferimento della boxe civitavecchiese, in qualche modo il trait d'union tra due epoche lontane, eppure, grazie a lui, vicinissime.
La sala non è grandissima e quasi la metà dello spazio a disposizione è occupato dal ring; in fondo c'è un'altro ambiente piuttosto vasto, con i vari attrezzi per la preparazione fisica.
 
Simone Biferali
 
All'Associazione Sportiva "Anco Boxe" (presidente Sara Luzzaro) non manca niente, nemmeno l'entusiasmo dei due allenatori: Angelo Rizzo, classe 1983 (con un passato recentissimo da dilettante), ed Emiliano Corrente, che coadiuvano attivamente sotto la supervisione di Silvio Branco.
 
Angelo Rizzo impegna alle figure Simone Stefanini
 
Di questi tempi bisogna essere animati da un notevole spirito di sacrificio per portare avanti anche una piccola squadra di pugili. Angelo ed Emiliano hanno coraggio e passione, qualità fondamentali per un boxeur e purtroppo necessarie per conciliare lavoro e sport.
 
Angelo Rizzo impegna alle figure Simone Biferali
 
Tanti atleti di tutte le età a perpetuare una storia ormai centenaria, ragazzi meno giovani come Simone Biferali, classe 1984, recentissimo vincitore del torneo esordienti regionale categoria Senior, o Francesco Pintus, classe 1991, poi il diciassettenne Simone Stefanini, del quale ho avuto una buonissima impressione nonostante si sia avvicinato alla boxe un po' tardi, e infine le due "speranze":
 
Christian Corrente insieme a suo padre Emiliano
 
Pier Paolo De Matteis, classe 1998, ottimo e particolarmente pesante il suo destro, e Christian Corrente, dodicenne dalla faccia da duro e già con un'impostazione da consumato professionista.
 
Pier Paolo De Matteis con Emiliano Corrente
 
Il futuro della boxe civitavecchiese sembra essere, per ora, nelle mani di questi ultimi tre, a cui faccio i miei più sinceri auguri con l'auspicio di poter parlare ancora di loro.
 
Alessandro Bisozzi