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HURRICANE CARTER MORTO A 76 ANNI

21/04/2014 - 10.16.45

Simbolo internazionale di ingiustizia razziale

Toronto, Ontario, Canada, 20 aprile 2014Rubin "Hurricane'' Carter, l’ex pugile americano condannato per omicidio colposo, diventato in seguito un simbolo internazionale di ingiustizia razziale, è morto all’età di 76 anni.
La notizia è stata data alla stampa canadese da John Artis, un amico di lunga data dell’ex combattente originario del New Jersey, Stati Uniti. Questi ha riferito che Carter, ammalato di cancro alla prostata, è morto nel sonno la domenica di Pasqua.
Carter ha trascorso 19 anni in carcere per tre omicidi consumati in una taverna a Paterson, New Jersey, nel 1966. Egli è stato condannato a nel 1967 e di nuovo in un nuovo processo nel 1976.
Nel giugno del 1966 tre uomini bianchi erano stati uccisi da due uomini neri al Lafayette Bar and Grill a Paterson. Carter e Artis sono stati condannati da una giuria di soli bianchi con accuseformulate in gran parte dalla testimonianza di due ladri che in seguito ritrattarono le loro storie.
Carter è stato liberato nel novembre 1985 quando le sue condanne sono state messe da parte dopo anni di appelli. Il suo calvario e le presunte motivazioni razziali che lo hanno condotto in carcere  sono state cantate al mondo intero da Bob Dylan nel  1975 con la canzone "Hurricane''. La sua storia è stata raccontata in diversi libri e in un film 1999 interpretato da Denzel Washington, che ha ricevuto una nomination agli Academy Award per aver interpretato il pugile trasformato prigioniero.
Rubin Carter, nato il 6 maggio 1937 a Clifton, New Jersey in una famiglia di sette figli, è stato professionista dal settembre 1961 all’agosto del 1966, prima di essere arrestato, compilando un interessante record fatto di 40 combattimenti che gli hanno fornito l’appellativo di “uragano” per le sue qualità combattive. Nel dicembre 1963 ha piegato nella prima ripresa Emile Griffith, diventato poi più volte campione del mondo in due divisioni di peso. Dodici mesi dopo ha combattuto per il titolo iridato dei medi impegnando il campione Joey Giardello per 15 riprese. Non ha avuto altre occasioni di disputare un campionato del mondo chiudendo forzatamente la carriera con 27 vittorie (17 prima del limite), 12 sconfitte ed 1 risultato di parità.
Da bambino Carter ha lottato con un difetto di pronuncia ereditario ed è stato inviato in un centro giovanile, Si è arruolato nell’esercito nel 1954 quando ha imparato a boxare mentre si trovava nella Germania Ovest.
I suoi combattimenti da professionista sono stati trasmessi regolarmente in televisione, Assiduo combattente del Madison Square Garden di New York, ha affrontato diverse trasferte all’estero esibendosi in Francia, Inghilterra, Sud Africa ed Argentina. Anche se la sua carriera sembrava essere in fase calante prima che fosse implicato negli omicidi, Carter sperava in una seconda chance al titolo dei medi.
Dopo il suo rilascio, Carter si è trasferito a Toronto in Canada, dove ha servito come direttore esecutivo dell'Associazione a difesa dei condannati ingiustamente dal 1993 al 2005. Per il suo lavoro ha ricevuto due lauree honoris causa.
 
Rubin Carter con Denzel Washington
 
Il regista Norman Jewison ha girato e diretto la storia di Carter in un film biografico ben recensito, con Denzel Washington protagonista. L’attore americano ha lavorando a stretto contatto con Carter per catturare la trasformazione del pugile e la sua redenzione. Washington ha vinto un Golden Globe per il ruolo.
Alla cerimonia dei Golden Globes all'inizio del 2000 ha partecipato anche Rubin Carter. Alla sua presenza sul palco Washington ha detto "Quest'uomo qui è l'amore. Ha perso circa 7.300 giorni della sua vita e lui è l'amore, è tutto l'amore ''
Alla notizia della morte dell’ex pugile Washington ha detto in una dichiarazione: "Dio benedica Rubin Carter e la sua lotta instancabile per assicurare giustizia a tutti''.
 
Primiano Michele Schiavone