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DEONTAY WILDER, LA SPERANZA NEGRA

18/07/2014 - 16.38.26

 

Deontay Wilder: l'America spera di aver trovato l'erede di Ali e Tyson

di Alfredo Bruno

Ha un fisico eccezionale anche se a detta di alcuni esperti il suo 2metri di altezza non ha ancora la muscolatura adatta ad un massimo di questo millennio pronto ad accettare la sfida con i colossi dell’est, fratelli Klitschko compresi. Deontay Wilder è comunque la carta che l’America si gioca per infrangere la leadership straniera e riproporre sul trono più importante un suo pugile, per giunta di colore, pronto ad ereditare lo scettro che fu di Joe Louis, Floyd Patterson, Sonny Liston, Joe Frazier, George Foreman, Mouhammed Alì, Leroy Holmes, Mike Tyson.
 
Il suo arrivo è propizio anche per ravvivare una categoria, che sembra in affanno sotto la dittatura dei Klitschko. Insomma intorno a questo giovanottone, 28 anni, di Tuscaloosa, cominciano a muoversi interessi galattici. Quando nel 2008 Deontay fu sconfitto alle Olimpiadi di Pechino in semifinale dal nostro Clemente Russo il numero degli scettici era notevolmente alto, quasi come i suoi due metri e passa.
 
Ma da professionista dopo le sue 31 vittorie, ottenute tutte prima del limite e con una certa facilità i giudizi negativi si sono notevolmente ammorbiditi, soprattutto per quanto riguarda le sue doti di incassatore, che da dilettante avevano un po’ cigolato. Il suo recente successo su Malik Scott, ha avuto il valore di un’eliminatoria per il mondiale WBC, ecco perché recentemente a Los Angeles Wilder faceva sfoggio della sua presenza in prima fila durante il match che ha visto di fronte Stiverne contro Arreola. Il WBC ha già fatto sapere che per Stiverne la prima difesa ufficiale sarà contro Wilder. Già sono iniziate scaramucce velenose come è di prammatica in questi casi. Si parla anche di un Wladimir Klitschko- Stiverne per la riunificazione di tutte le sigle , con Wilder in attesa del vincitore con borse da 10milioni di dollari. Anche l’Inghilterra vorrebbe vedere combattere all’ Old Trafford di Manchester Wilder contro un altro imbattuto, Tyson Fury se questi supererà Dereck Chisora per il titolo europeo che si svolgerà il 26 luglio. Molta carne sul fuoco per un personaggio che comincia ad interessare il gran pubblico. Il giovane sembra aver immagazzinato la sicurezza del number one come in tempi non sospetti gli aveva predetto Emanuel Steward. Gli avversari sono stati tutti frantumati: ben 18 in una ripresa, 4 in due riprese, e gli altri suddivisi tra la terza e quarta ripresa, ma non oltre. Diciamo che la qualità degli avversari non è stata certo eccezionale: Damon Reed, Owen Beck, Audley Harrison, Siarhei Liakhovich e Malik Scott pur essendo di buona levatura hanno avuto lo stesso trattamento senza sconti in poche battute. La prova del fuoco per Wilder sarà quella che lo vedrà opposto a Bermane Stiverne, canadese-haitiano, che ha distrutto il tosto Arreola, che si era ben comportato con Vitali Klitschko.
 
Nel frattempo Deontay Wilder si aggrappa a numeri e record in attesa di un titolo vero. Mike Tyson arrivò al mondiale con 28 vittorie prima del limite consecutive; LaMar Clarck negli anni 50 esordì con una vittoria ai punti e dopo infilò 40 successi prima del limite, ma non arrivò alle soglie mondiali e chiuse la carriera con i ko subiti da Pete Rademacher e Cassius Clay; Wilfredo Gomez, supergallo portoricano ex campione del mondo, arrivò a quota 32 ko consecutivi prima di perdere con Salvador Sanchez.
 
Alfredo Bruno