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OSTIA CORNICE DI UNA RIUNIONE A CINQUE STELLE

05/08/2014 - 16.47.03

 

 

L'8 agosto al Palafijlkam

Giovedì la conferenza stampa

di  Alfredo Bruno

Marcello Paciucci è deciso a lasciare il segno prima di immergersi in una meritata vacanza per ritemprare il fisico e il cervello in perenne ebollizione. Ha lasciato un primo segno a luglio organizzando all’Anfiteatro del Parco della Cristoforo Colombo una tre giorni comprendente i Campionati Femminili Italiani, una manifestazione, svoltasi con qualche difficoltà per colpa di un’estate schizofrenica, ma alla quale si sta riconoscendo un successo più importante di quello che le era stato attribuito inizialmente. Un Paciucci doubleface che dopo aver dato lo smash come società dilettantistica sferra il match ball con una riunione professionistica a cinque stelle, sì perché un titolo europeo e due titoli italiani rientrano nel campo fantascientifico di un altro pianeta. Per fare questo in qualche modo deve essere anche stratega alleandosi in seconda battuta a due organizzatori come la Roundzero, che mette la firma alla riunione che si svolgerà venerdì 8 agosto al Palafijlkam, impianto gioiello del Lido di Ostia, e alla De Clemente Promozioni. Il tutto sotto l’egida della Lega Pro Boxe, chiamata a prendere in mano il professionismo italiano.
 
Parlare per primo di un match può dare adito a qualche recriminazione di importanza, ma tutto si scioglie quando parli della nostra “Regina”, catalogata anagraficamente alla Romagna. Simona Galassi (+20, - 3, =1), 42 anni, un’età da pensione bypassata da fuoriclasse, un po’ come succede a Bernard Hopkins in America. Simona ha ritrovato “giovinezza” ed entusiasmo grazie ai metodi di allenamento studiati da Alessandro Duran. A Ostia è chiamata a difendere il titolo europeo dall’assalto che le porterà Laetitia Arzalier (+ 6, 2 per ko), 30 anni, campionessa di Francia, ragazza in ascesa che si avvale di una buona potenza, ma soprattutto di quel vigore giovanile che le consentono i 12 anni in meno della nostra pugile. “The Queen” si presenta di fronte al pubblico romano in ottima forma, senza lasciare nulla d’intentato, trovandosi di fronte ad un’avversaria “assetata” di gloria alla ricerca del “colpaccio”, cosa che riuscì a sorpresa a Renata Szebeledi, Barbie Girl ungherese, un paio d’anni fa. La Galassi dimostrò che quello fu un incidente di percorso, e lo fece rispondendo colpo su colpo per il mondiale a Susie Kentikian, considerata ai primi posti in una TopTen di tutte le categorie.
 
E’ una serata con risvolti rosa visto che c’è in palio pure il titolo italiano dei leggeri. Per la boxe femminile si tratta di un buon momento a tutti i livelli, un po’ come accade nel tennis, sta al settore maschile cercare di invertire questa rotta. Titolare della categoria è Anita Torti (+ 8, - 3, =1), 38 anni, residente a Pavia e nata in Madagascar, di professione avvocato, che deve difendere il titolo dall’assalto che le porterà Monica Gentili (+3, - 1), 36 anni, lavorante alla Sicurezza di Fiumicino. Questo match è un replay visto che le due atlete si sono incontrate il 4 aprile a Pavia, ma alla fine il giudizio dato dai tre giudici scontentò entrambe, anche se la vittoria di split decision fu assegnata ad Anita Torti, divenuta così la prima campionessa italiana. La Gentili pensava di aver vinto e dalla sua avversaria si aspettava una boxe più aggressiva, soprattutto nell’accettare lo scambio duro; la Torti pensava invece che la vittoria da lei ottenuta non dovesse essere messa in discussione, grazie ad una boxe ineccepibile dal punto di vista tecnico. Una rivincita sentita, quindi, tra due donne che hanno sempre dato spettacolo e pronte in caso di vittoria a un rilancio europeo…come a dire che la rivalità non finisce a Ostia.
 
 
Il terzo titolo in palio presenta un’altra rivincita, più che sentita, con protagonisti il campione dei leggeri Manuel Lancia (+ 10, = 1), 27 anni, nativo di Tivoli e iscritto alla Gim Boxe Setteville dove allena il “suo scopritore” Pino Fiori, e Pasquale “El Puma” Di Silvio (+ 17, - 6, =1), 35 anni, ex campione, in pratica l’avversario più difficile per un Marsili in veste europea. Un anno fa i due si sono incontrati a ruoli invertiti a Guidonia e in quell’occasione vinse a sorpresa Lancia, grazie a un vigoroso finale che mischiò le carte a un tecnico sopraffino come “El Puma”. Una sconfitta rimasta indigesta all’allievo di Agnuzzi, reo forse di aver sottovalutato il valore di Lancia, da poco passato al professionismo. L’8 agosto i due avversari hanno l’opportunità di mettere nero su bianco. Il pronostico è da tripla: la classe di Di Silvio dovrà vedersela con l’aggressività di Lancia, il fattore tempo può anche aver dato una mano al campione, ma lo sfidante ha dimostrato, quando è pungolato, di avere risorse per ottenere qualsiasi risultato. Tecnica contro irruenza, duopolio pugilistico di sempre a garanzia di uno spettacolo che non ha mai deluso.
 
Domenico Spada (+ 38, -5), 33 anni, è al settimo cielo e sembra aver smaltito abbondantemente la sconfitta subita in Messico contro Rubio per il mondiale ad interim WBC; il 25 ottobre è chiamato ad un’altra sfida mondiale, stavolta contro l’inglese Martin Murray, a la Salle des Etoiles di Montecarlo. In palio c’è il mondiale WBC “Silver”, un’opportunità preziosa che lo rimette in carreggiata per il mondiale vero sempre per la WBC, dove al momento non è esclusa una sfida tra il neo campione Miguel Cotto e lo “sfidante ufficiale” Marco Antonio Rubio. Un’ opportunità d’oro contro un avversario durissimo. “Vulcano” si presenta sul ring del Palafijlkam caricatissimo, già da tempo si allena nella sua palestra agli ordini di Valerio Monti. Il bosniaco Nikola Matic (+ 10, - 24), 26 anni, ha le carte in regola per rappresentare un buon test oltre che dal punto di vista fisico-preparazione anche dal punto di vista mentale di approccio al rientro. Domenico scalpita…non vuole fallire contro l’inglese, annulla tutte le polemiche per la storia dell’inno in Messico, una storia male interpretata, perché Vulcano è romano e ama l’Italia. Si tratta solo di aver pazienza…e allenarsi duramente. Un sacrificio che sa di mondiale.
 
Abbiamo detto che questa è una riunione a cinque stelle, giocando un po’ su questa asserzione: ogni stella è rapportata al nome di un protagonista. La quinta stella ha le sembianze di Diego Velardo (+ 7, - 1, = 1), 28 anni, fisico longilineo e atletico, volto da attore, con tutte le caratteristiche per emergere tra i supermedi. Ha una boxe incisiva con discreta potenza in entrambe le mani, ma anche una qualità più preziosa che è quella di ragionare sul ring. Recentemente ha pareggiato a Signa in Toscana contro Dragan Lepei entusiasmando il numeroso pubblico presente. Stavolta sul suo cammino trova il moldavo residente a Milano Vadim Gurau (+ 2, - 1), pochi match ma una pericolosità riconosciuta, che lo rende un avversario da prendere con le molle.
 
Alfredo Bruno