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GENE FULLMER, UN CICLONE DINANZI A CARMEN BASILIO

28/08/2014 - 8.30.23

 

 

Epica battaglia per il successore di Robinson

di  Alfredo Bruno

28 agosto 1959 –San Francisco (California)- Quando l’arbitro Downey sul ring del Cow Palace alla 14ma ripresa fermò la furia devastatrice di Gene Fullmer (+49, - 4), che stava letteralmente malmenando Carmen Basilio (+54, -13, = 7) il numeroso pubblico presente trasse un sospiro di sollievo.
Ci sono dei limiti invalicabili in cui il buonsenso deve prendere il sopravvento.
Era in palio il titolo dei medi per la NBA, lasciato vacante da circa due anni da Ray Robinson che lo conquistò mettendo ko proprio Fullmer. Il match aveva assunto un contorno brutale e selvaggio, anche se a senso unico a favore del mormone.
Quella di Fullmer e Basilio era una boxe che faceva storcere la bocca ai palati fini, ma dava ampia soddisfazione a chi prediligeva veder combattere in maniera spietata. Prima del match la lancetta dei favori di pronostico pendeva dalla parte di Basilio, considerato più veloce del suo avversario nell’esecuzione dei colpi, ma soprattutto forte della sua capacità di rendere, grazie alla sua resistenza, l’impossibile in possibile. Il ring fu di tutt’altra opinione e Fullmer iniziò subito a spron battuto, aumentando il ritmo nella seconda metà del match, che si doveva disputare sulle 15 riprese. Basilio era disorientato e Fullmer fece onore al soprannome di “Ciclone”. Non che il primo non vendesse cara la sua pelle, ma faceva uno strano effetto vederlo sul ring cercare con lo sguardo trasognato uno spiraglio per piazzare i suoi colpi, che però non intaccavano minimamente quell’uomo di acciaio. Fullmer rimase campione fino al 23 ottobre del 1962 quando fu detronizzato dal nigeriano Dick Tiger. Per Basilio il match con Fullmer rappresentò il primo gradino del declino di uno dei più grandi campioni dei welter e dei medi.
 
Alfredo Bruno