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In palio la vacante cintura dei mediL’italiano chiamato all’impresa impossibile.Scarpa-De Prophetis, tricolore superleggeri.Diretta dalle 23 su Deejay TV.di Giuliano Orlando Quando rintocca il gong al Teatro Principe di Milano, lo spettacolo è garantito. Dallo scorso dicembre, grazie all’iniziativa e alla passione di Alex Cherchi, figlio e fratello d’arte, la struttura è diventata il riferimento del pugilato di vertice in Italia. In sei mesi la “Principe Boxe Events” ha allestito cinque serate etichettate da titoli europei, silver e tricolori, nel segno di un crescente successo di spettacolo e pubblico. Di Rocco e Giacon hanno esaltato gli spettatori, come Moscatello e Caccia, lasciando la loro impronta nel segno del KO. Sulla stessa traccia si presenta la serata di odierna, probabilmente la più esplosiva per le caratteristiche dei protagonisti. Stavolta è in palio l’europeo vacante dei medi, una delle categorie più prestigiose, che nella storia italiana ha visto assurgere al titolo nomi indimenticabili come Frattini, Bosisio, Mitri, Duran e Benvenuti, oltre ai milanesi Valsecchi e Salvemini. Il veneto Cristian Sanavia è stato l’ultimo italiano, nel 2001. Da 14 stagioni aspettiamo l’erede. Lo attende in particolare il pubblico che affollerà la storica bomboniera di Viale Bligny, e i telespettatori che dalle 23 si collegheranno su Deejay Tv, ben sapendo che la sfida ha l’odore della polvere da sparo e questo stuzzica l’interesse degli appassionati, che identificano il KO come il gol nel calcio: una scarica di adrenalina. Emanuele Blandamura e Michel Soro si stringono le mani amichevolmente Il franco-ivoriano Michel Soru (26-1-1), arriva a Milano con la sicurezza di chi possiede le armi per vincere e mettere nel suo già ricco carnet, un altro trofeo importante. Soru ha 27 anni, un fisico asciutto e lo sguardo fiero di chi non teme nessuno. Aveva 13 anni, quando la famiglia si trasferisce dalla Costa d’Avorio e approda Lione in Francia. Buon dilettante, 27 incontri con 14 vittorie, sei pari e sette sconfitte. “I tre round mi stavano stretti, non riuscivo ad esprimere il potenziale, che è esploso nei professionisti, come dimostra l’ultima vittoria a maggio a Newark (Usa) quando ho messo ko al 4° round il più quotato Tapia, conquistando i titoli USBA e NABO WBO, nei superwelter”. Perché gioca in due categorie?: “Principalmente perché in quella più leggera non trovo avversari disposti ad affrontarmi. Quando dall’America, mi hanno contattato per Tapia, convinti di battermi, accettai perché ritenevo di avere la possibilità di poter combattere per il successo. Adesso infatti sono salito nel ranking della WBO e punto al mondiale. Da medio come campione europeo, ho un’ulteriore possibilità. Ho visionato alcuni filmati dell’italiano, bravo schermitore, ma penso di fare la differenza sul fattore potenza. Io faccio molto male”. Il romano nato a Udine Emy Blandamura (23-1), 35 anni, parte con questo handicap, che non è certo secondario e deve compiere l’impresa, superando il pronostico avverso. Per evitare la minaccia del pugno decisivo, nel repertorio di Soru, deve contrapporre l’anticipo e la precisione dei colpi, in particolare il sinistro, l’arma classica e una difesa attenta. Unendo mobilità senza soluzione di continuità, diversamente il risultato segnerebbe pollice verso. Compito difficilissimo. Non mancherà l’incitamento del pubblico che lo sosterrà per rendere possibile il miracolo. Match vietato ai deboli di cuore, da cardiopalmo, che giustifica il previsto esaurito. Blandamura esprime il suo giudizio: “Dopo un 2014, iniziato bene ma finito a schifio, per la perdita del nonno, il mio effettivo papà e la sconfitta a Manchester (Inghilterra) contro Saunders, in una situazione di equilibrio, che diverrà poi campione del mondo, spero che per la legge degli equilibri, possa cambiare il vento. So tutto del mio avversario, quindi sono consapevole di dover scalare una montagna senza guanti, a mani nude. Per questo ho lavorato duramente col maestro Massai per costruire il miglior match della carriera”. Sottoclou all’insegna del tricolore. Andrea Scarpa (17-2), torinese di Foggia, già titolare nei superpiuma, un longilineo (1.83), di 28 anni, dal destro che scotta, difende la cintura superleggeri contro il friulano De Prophetis (16-7) reduce da tre sconfitte. Per lui, sfida tutta in salita, anche se nella boxe i pronostici qualche volta vengono smentiti. Il pubblico si aspetta il KO, anche dal gigante di casa Rondena e dall’emergente ucraino Prodan, sui quali la OPI2000 conta per il rilancio della boxe a Milano. Il 50% dell’incasso verrà devoluto per costruire una scuola in Nepal da parte della onlus GVC Italia. Programma. Europeo vacante medi: Emy Blandamura (23-1, kg. 71,9) c.. Michel Soro (Fra. 26-1-1, kg. 72.1); tricolore superleggeri: Andrea Scarpa (17-2, kg. 63) c. Emanuele De Prophetis (16-7, kg. 63); massimi leggeri: Rondena (4) c. Martinjak (Cro. 4-13-2) 6 t.; welter: Dabrowski (Pol. 6-1) c. Leskovic (Cro. 2-4) 6 t.; superwelter: Prodan (Ucr. 1) c. Kebet (Cro. 0-1) 4 t. Anteprima dalle 17 alle 19,30 neo pro. Leggeri: Grandelli-Calì; welter: Papa-Khalladi 4 t. Deejay TV si collega in diretta dalle 23. Giuliano Orlando |
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