A Milano, per una piccante rivincita tra bresciani

di Primiano Michele Schiavone

L’attesa rivincita invocata dal mancino Piero Tomasoni, bresciano della provincia, con Santo Amonti, bresciano del capoluogo, trovò posto a Milano il 5 novembre del 1965. I due si erano affrontati a Brescia nel maggio dell’anno prima, con Amonti vincitore ai punti dopo dodici riprese che si confermava campione nazionale dei pesi massimi. Nel capoluogo lombardo il risultato fu sorprendente, con il 29enne Tomasoni che al nono tempo avvalorò l’appellativo che lo accompagnava ‘il martello di Manerbio’, incrociando con un poderoso destro il mento dell’avversario e costringendolo al tappeto. Amonti, più giovane di un anno,  si rialzò dicendosi pronto a proseguire, ma rimase senza difesa contro lo scatenato sfidante, finendo inesorabilmente fuori combattimento. L’epilogo ricalcò quanto accaduto nella ripresa iniziale, con Amonti sull’orlo della sconfitta dopo aver accusato un largo gancio sinistro dello sfidante. In seguito l’andamento si svolse a favore del più esperto Amonti, 54-7-3, mentre la poderosa macchina da pugni messa in atto da Tomasoni, 26-4-3, balenava di tanto in tanto nel corso del combattimento.

Il 24enne superwelter bresciano Giampaolo Gabanetti, 15-4-0, tornò sul ring dopo aver ceduto il titolo italiano a Luciano Piazza, fermato nella seconda sessione, e vinse nello stesso tempo contro il 25enne pisano Filippo Fabozzi, 3-3-1, che a causa dell’inesperienza preferì abbandonare il confronto.

Il leggero locale di origine messinese Michele Gullotti, 15-5-8, deluse contro il 24enne francese Rene Roque, 13-2-1, perdendo ai punti dopo otto riprese. Il transalpino era alla seconda trasferta italiana dopo l’insuccesso ai punti riportato contro Enzo Piccinelli nel settembre del 1963. Il 28enne Gullotti aveva combattuto per il titolo italiano dei pesi piuma, la cintura Ebu e il campionato nazionale dei pesi leggeri.

Alla prima stagione professionistica il 25enne peso massimo trevigiano Bepi (Giuseppe) Ros, 9-0-0, liquidò nella terza frazione l’impegno con il 26enne belga Valere Mahau, 7-13-2, già sfidante per il titolo nazionale. L’italiano aveva chiuso con il dilettantismo l’anno prima vincendo il campionato tricolore e la medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Tokyo, in Giappone.

Primo anno a torso nudo anche per il 22enne medio aostano di origine chiavarese Luigi Patruno e il coetaneo cremonese Celso Calzi. Al termine delle 6 riprese il pugilato di Patruno, 4-0-0, fu preferito dai giudici a quello di Calzi, 1-2-0. Il vincitore aveva lasciato la canottiera dopo aver vinto quell’anno la fascia tricolore e la medaglia d’argento ai campionati europei.

Primiano Michele Schiavone