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La campionessa del «Santo Stefano»È 17enne l'ultima speranza della boxe italianaValentina Alberti In un mondo sempre meno dorato come quello della boxe, in particolar modo quella italiana dove i professionisti di valore si contano sulle dita di una mano e le riunioni sono sempre meno vista la carenza di risorse, ci sono tanti dilettanti che ogni giorno sudano in palestra per coltivare la loro passione. Difficile, quando la speranza di arrivare alle grandi ribalte è minima. Ancora più difficile se sei una ragazza con la passione per il pugilato e ti ritrovi in un mondo tipicamente maschile – contrariamente alla kickboxing dove la presenza di agoniste femminili è in deciso aumento e a Bologna, con due campionesse come la Valicelli e la Tzortzi, lo sappiamo bene – e abbastanza chiuso alle novità. Però, contrariamente ai colleghi maschi, le pugili italiane a livello mondiale ci sono e allora ecco che per le appassionate come la diciassettenne bolognese Valentina Alberti della Pugilistica Tranvieri gli esempi da seguire non mancano. PROTAGONISTA AL SANTO STEFANO – Una ragazza che si dedica alla boxe e che a diciassette anni abbia già quattro match all’attivo è decisamente merce rara in Italia e di recente la Alberti ha avuto anche la soddisfazione di salire sul quadrato al Santo Stefano della Boxe, che in passato ha visto protagonisti come Cavicchi, Canè, Duran e Stecca. Ha affrontato la romagnola Federica Cosenza e il match si è chiuso con un salomonico pari che probabilmente ha penalizzato la ragazza della Tranvieri, decisamente tosta e capace anche di atterrare al terzo round l’avversaria con un bella combinazione al viso, diretto destro e gancio sinistro. Valentina ha ricevuto i complimenti di tutti i presenti, compresi i suoi tecnici Sergio Rosa e Sergio Di Tullio: «E’ stata una splendida esperienza per me e sono contentissima, soprattutto perché ho avuto la possibilità di combattere nella mia città: gli altri match (una vittoria e due pari, ndr) li avevo sostenuti lontano da Bologna e avevo sempre il tifo contro, invece a Santo Stefano c’erano tutti i miei compagni di classe a vedermi ed è stato speciale». Tutta la sua classe del Liceo Classico Manzoni di via Santo Stefano, dove «i compagni sono felici e tifano per me, mentre i professori sono incuriositi dalla mia scelta di praticare boxe». MI MANDA SIMONA – Una scelta nata un anno e mezzo fa, dopo sei anni di basket al Castel San Pietro, proprio grazie all’incontro con una di quelle ragazze che hanno fatto grande la boxe italiana, la romagnola pluricampionessa del mondo Simona Galassi: «Ho fatto un corso di pugilato al Bagno Fantini di Cervia con lei, solo per provare: avevo 16 anni e mi ha trasmesso grande passione. Così, quando sono tornata a Bologna sono entrata nella palestra della Pugilistica Tranvieri che è vicina a casa mia e non ho più abbandonato la boxe, allenandomi ogni giorno». Nell’impianto di via Saliceto le pugili sono tre e Valentina, che nel corso dei mesi ha buttato giù diversi chili, è diventata subito il cucciolo della palestra, anche agli occhi dei colleghi maschi come il professionista Mario Salis: per lei, tifo e consigli non mancano mai. Oltre al fondamentale sostegno della famiglia: «Senza mamma e papà tutto questo non sarebbe possibile e li devo sempre ringraziare. Certo, quando ho detto a mia madre che sport volevo praticare lei si è un po’ preoccupata e agli incontri è sempre in ansia, ma è sempre vicino a me». Nel 2012, l'anno che a marzo la vedrà diventare maggiorenne (passando dalla categoria Youth a Elite seconda serie), la speranza è quella di acquisire esperienza e migliorare ancora il suo record. E magari di avere un giorno sugli spalti colei che l’ha avvicinata alla boxe: «I miei maestri Rosa e Di Tullio dicono che hanno grandi progetti per me. Io spero che un giorno la Galassi venga a vedermi: la seguo pugilisticamente ed è il mio idolo, ma credo che nemmeno sappia che quella ragazzina che un giorno ha frequentato il suo corso ora fa la pugile dilettante». Con pugni che pesano e prospettive davvero ottime. Alessandro Mossini |
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