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Celebrata la XXX Edizione del Trofeo CarneraSequals, Pordenone, 18 luglio 2015 – L’italiano Gianluca Frezza, kg 65.650, nulla ha potuto contro Charles Manyuchi, rappresentante dello Zimbabwe, nella sfida al titolo WBC International dei pesi welter. Il più alto africano è apparso padrone del match fin dai primi scambi. Il combattivo lombardo d’estrazione salernitana ha messo in atto tutta la sua generosità per allentare la pressione del campione ma ha trovato un bersaglio troppo mobile per le sue attitudini. Manyuchi, infatti, si è mostrato veloce in tutti i sensi: sulle gambe per avvicinarsi al bersaglio troppo statico rappresentato da Frezza, per allontanarsi nei momenti cruciali quando i tentativi dell’italiano si facevano insidiosi; sul tronco, usato come un elastico, nelle sue movenze difensive e di attacco. Lo sfidante ha messo a segno di tanto in tanto il suo gancio destro al volto, senza sortire alcun effetto sperato, sia per la mancanza di potenza necessaria per impensierire lo sfrontato africano, che per l’abilità difensiva che spegneva ogni barlume di speranza. Manyuchi, kg 66.150, è stato richiamato ufficialmente nel terzo round per colpi bassi, subendo un punto di penalità. Alla fine della quarta ripresa, nonostante la decurtazione patita nella frazione precedente, era in vantaggio per i tre giudici: 39-36, 39-36 e38-37. L’africano ha continuato a fare sfoggio di tutte le sue qualità tecnico-tattiche, senza imporre un conteggio allo stoico italiano, che ha continuato a fronteggiare le azioni veloci che gli piovevano addosso da tutte le parti con coraggio immane. Finalmente alla fine della sesta frazione l’arbitro ha deciso di intervenire e porre termine all’inutile penitenza che si stava consumando tra le corde. Charles Manyuchi, 17-2-1 (11), ha difeso per la seconda volta la sua cintura internazionale dei welter. Gianluca Frezza, 23-3-2-2 NC (8), è stato campione d’Italia e Wbc Mediterraneo dei pesi welter. La vacante cintura italiana dei pesi superpiuma è andata al laziale di origine casertana Mario Pisanti, kg 58.400, al termine di 10 riprese combattute con il più giovane toscano Alessandro Balestri, kg 58.750. Il verdetto è stato unanime: 97-92, 97-92 e 96-93. Il confronto non è stato esaltante sotto l’aspetto dello spettacolo sportivo: i due pugili si sono espressi con un pugilato fondato sulla cautela e colpi portati a sprazzo con l’intento di sorprendere la difesa avversaria. Balestri ha pagato la sfida con l’inesperienza professionistica: il calibro dei suoi oppositori a torso nudo gli ha conservato l’immagine di imbattibilità ma gli ha negato la dimestichezza che si richiede ad un match titolato, contro un avversario competente. Il mancino Pisanti, infatti, ha saputo mettere a frutto la conoscenza e la competenza che si ridomanda per un appuntamento come questo. Balestri ha dimostrato la fermezza del pugile che vuole arrivare lontano; nonostante ferito e sanguinante non ha desistito un istante ed ha creato continue difficoltà, verdetto ampio a parte, al pratico avversario. Pisanti, 35 anni compiuti da tre giorni e già campione nazionale dei pesi piuma, ha migliorato il record portando il numero delle vittorie a quota 15 (5 anzitempo) contro 2 sconfitte ed 1 risultato di pari tecnico. Balestri, 25 anni de celebrare il prossimo mese, se saprà fare tesoro di questo primo esame potrà ottenere le soddisfazioni che non gli sono mancate da dilettante. Ha conosciuto il primo insuccesso dopo 9 prove positive (2 prima del limite). Negli altri incontri della serata vittoria per il massimo Gianluca Mandras contro Sergio Romano al termine di 6 sbiadite riprese. L’altro massimo Eugenio Indaco ha riscattato la deludente prova del debutto al professionismo imponendosi allo slovacco Ladislav Slezak.Il piuma Shoaib Zaman, pakistano residente in Italia, ha demolito il debuttante slovacco Leonard Rafael. Trionfo applaudito per la milanese Valeria Imbrogno che si è imposta alla slovacca Claudia Ferenczi al limite dei pesi mosca. La riunione organizzata da Loreni è stata magistralmente diretta al microfono da Mimmo Zambara. Primiano Michele Schiavone |
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