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Il cammino delle azzurre ai mondiali di JejuSperanze a difficoltà nel lungo percorso verso il podiodi Giuliano Orlando Jeju-do, Korea del Sud – Anche se non rilasciano nessun pass per i Giochi di Rio, che saranno assegnati alle prossima edizione nel 2016, alla vigilia dell’evento olimpico, i campionati mondiali femminili iniziati nell’isola di Jeju-do, nell’ampia struttura Halla Gymnasium, situata nella parte settentrionale, la più turistica e attrezzata come ricettività, l’adesione risulta massiccia, con 280 iscritte in rappresentanza di 67 nazioni. ![]() Il sorteggio in apparenza sembra più che buono per le azzurre, ma dopo il primo esame arrivano gli ostacoli difficili. La Calabrese (48) debutta contro la bielorussa Lushchyk, uscita subito agli europei di fronte alla Duta, che ha vinto il titolo. Incontro tosto ma abbordabile, vista l’esperienza della nostra, al quarto mondiale. L’ostacolo durissimo e al secondo impatto e si chiama Gabuco, la filippina campione uscente e bronzo nel 2008. Dovesse spuntarla, avrebbe davvero opportunità notevoli per il podio, Nella parte bassa sono ammassate tutte le più forti: Duta (Rom), Cagirir (Tur), Xu (Cina), Isaeva (Rus), Kyzaibay (Kaz), Knyaz (Ucr) e Asenova (Bul). Nei 51 la Gordini trova la Magno (Fil), se passa il secondo turno, nei quarti è la bulgara Petrova, titolare europea. Nei 54, con ben 36 iscritte, la Davide inizia con l’algerina Hallou e nel turno successivo probabile l’ucraina Kholodkova, per l’accesso nei quarti. Dove stazionano la cinese Gao e la polacca Drabik. Nessuna è insuperabile. Il meglio è nella parte bassa, ma riguarda l’eventuale finale. Un sogno. Nei 57 kg. la nostra Mesiano trova la zambiese Mulenga e poi la vincente tra Burcu (Tur) e Marzaq (Mar). Dovesse andare al meglio, in semifinale appare la russa Dorynina, titolare europea. Ma saremmo in zona podio. La Marenda nei 60 kg. gioca nella categoria col record di presenze: 40. Non è certo fortunata, se passa il primo turno e entra negli ottavi, trova la Underwood e più avanti la cinese Yin. L’irlandese Taylor sembra destinata al quinto oro, salvo l’ostacolo russo Ochigava, che fu strenua rivale nella finale olimpica, vinta di stretta misura. Sfida, che dovrebbe arrivare nei quarti. I 64 kg. per il debutto iridato dell’Alberti, dopo quello europeo. La ventenne bolognese deve fare esperienza e magari levarsi qualche soddisfazione anche se la giapponese Shim appare più pericolosa dell’olandese de Vilder. Se passa entra nei quarti e sognare. Nei medi è salita la Amato, napoletana classe ’89, ma poca esperienza. Ci prova. La tedesca Strohhmaier è il primo ostacolo, si tratta di una veterana di 32 anni, in attività dal 2006, preferita alla vice europea Scheurich. Impegno tosto, che la Amato affronterà col giusto approccio. La Severin, salta il turno e arriva ai quarti senza combattere. Ad un passo dal podio. L’ostacolo si chiama Wang, cinese di vent’anni, al debutto, in sostituzione della Li Yunfei, oro nel 2012, ferma per infortunio. Che dire, l’occasionissima per la ragazza della Marca, tra quelle in cui sono riposte le speranze per il podio. La magiara Kovacs, favorita all’oro, la troverebbe solo in finale. Renzini il ct non azzarda pronostici, ma si dice fiducioso. Va più avanti il presidente Brasca: “Ci faccio una scommessa per almeno due medaglie. La azzurre sono motivate e allenate al meglio. Una realtà che cresce ad ogni manifestazione. Ne abbiamo portato otto perchè hanno lavorato bene e puntiamo ad avere le italiane ai Giochi”. Da ieri sono cominciati i confronti. La prime azzurre a salire sul ring sono state la Gordini e la Mesiano. La prima contro la filippina Magno, la seconda contro la Mulenga (Zambia). Giuliano Orlando ![]() |
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