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Mario D'Agata batte Federico Scarponidi Alfredo Bruno Il 27 ottobre 1957 allo Stadio Amsicora di Cagliari in un bel pomeriggio Mario D’Agata se la doveva vedere con Federico Scarponi in un match valido per il titolo europeo dei gallo, lasciato vacante proprio da lui. L’aretino in pratica veniva da quella incredibile sconfitta di Parigi dove gli fu "scippato" il titolo mondiale in maniera ingiusta. Più che l’avversario furono le varie situazioni a colpire nel profondo il grande campione. Non era facile cercare spiegazioni, non era facile anche uscire indenni psicologicamente parlando. Alla fine D’Agata accettò il match con Scarponi, in fondo il titolo europeo avrebbe potuto essere la scorciatoia per ritrovarsi di fronte Halimi per il mondiale. Oltrettutto a convincere una persona sensibile come "Mariolino" era il fatto che il titolo continentale sarebbe stato garantito per un italiano. Non fu difficile capire fin dall’inizio che tipo di combattimento sarebbe stato. L’aretino non era tipo da tattiche e si gettò quindi all’attacco contro un avversario, molto veloce e bravo nelle schivate e nei colpi di rimessa. Il match arrivò all’ VIII round, forse con un lieve vantaggio per D’Agata. Fu l’ennesimo attacco ai fianchi a far abbassare la guardia a Scarponi, errore dell’uno e bravura dell’altro, il mento sguarnito per le mani abbassate fu un invito accolto tempestivamente con un fulmineo diretto destro al mento. Un capolavoro di balistica che vide il marchigiano al tappeto cercare di rialzarsi, ma “fu tradito” dalle forze che non risposero alla volontà. Un ko ineluttabile, che diede a D’Agata stimoli per continuare la sua eccezionale carriera. Il titolo mondiale non arriverà più, mentre l’europeo durerà un anno circa fino alla difesa con un grande pugile sardo di nome Piero Rollo. D’Agata e Scarponi rimasero amici anche dopo che il marchigiano si prese la rivincita ai punti con il titolo italiano in palio, il match si svolse a Roma nel 1962, una tappa per capire di essere arrivato al capolinea. |
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