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ROSSITTO SUPERA BACURIN

 

Per Vincenzo Rossitto una vittoria di misura

Positiva la prova di Daniele Petrucci

Di Alfredo Bruno
 
ROMA, 16 novembre 2012 – La Roundzero ha presentato in questa sua seconda serata romana altri due gioielli componendo l’incastro di un puzzle piuttosto voluminoso, in attesa che le sue giovani promesse crescano. Vincenzo Rossitto e Daniele Petrucci, come nella precedente Giovanni De Carolis ed Emiliano Marsili, sono nomi importanti nel nostro ranking che già da soli sarebbero sufficienti per occupare la scena di una riunione.
 
Rossitto proclamato vincitore  /  foto di  Renata Romagnoli
 
Il pubblico romano ha accolto favorevolmente l’esordio, dentro il Palazzetto dell’USD Tor di Quinto, del siracusano Vincenzo Rossitto e del suo angolo composto da Tano Dresda e Toni Genovese. Questo di far conoscere un’ampia rosa di pugili, provenienti da tutt’Italia, era un criterio molto adottato negli anni ’60 e ’70 dagli organizzatori.
La spiegazione è semplice: oltre al beniamino locale la boxe rispetto ad altri sport ha confini più vasti in cui va tenuto conto la bravura e la popolarità, che la si conquista match dopo match.
Vincenzo Rossitto, non più giovane con i suoi 16 anni di carriera professionista, ha dimostrato tutt’ora di essere un atleta valido seguendo quel filone tracciato da Silvio Branco e Giacobbe Fragomeni, dai quali è stato battuto dopo strenua lotta e ai quali indirettamente ha lanciato la sua sfida in un’intervista a fine match.
Il siracusano a Roma è stato chiamato a difendere il Titolo Internazionale WBC da lui conquistato quest’anno dall’assalto del croato Ivica Bacurin.
Il match è iniziato agli ordini dell’arbitro Cavalleri e dopo una prima ripresa di studio metteva in luce la sua radiografia: colpi di sbarramento di Bacurin e pressione di Rossitto. Il croato piazza l’uno – due che spesso s’infrange contro la guardia stretta di un Rossitto, abbastanza mobile sul tronco.
Se a Bacurin, tecnicamente valido, fa difetto la potenza a Rossitto forse manca una maggior continuità nella sua azione aggressiva soprattutto nel doppiare i colpi. Il siracusano senz’altro più potente raccoglieva i frutti migliori quando riusciva a chiudere l’avversario all’angolo e alle corde.
Un match abbastanza equilibrato come dimostrava il punteggio dei giudici con un 38-38 unanime dopo i primi quattro rounds.
La fisionomia del match cambiava poco nel proseguimento: Bacurin continuava imperterrito nella sua azione di sbarramento, dimostrando una buona condizione fisica, mentre Rossitto caricava maggiormente i suoi colpi piazzando di tanto in tanto un insidioso montante.
Il siciliano passava in leggero vantaggio al traguardo dell’ottavo round, ma doveva far fronte sempre alla maggior continuità d’azione del croato che gli rosicchiava qualcosa nel computo finale. Nel complesso un buon match, applaudito dallo sportivo pubblico romano e vittoria di misura di Rossitto, che ha dimostrato il suo valore soprattutto nello scambio dalla corta distanza.
 
Rossitto, riconfermato campione con la cintura  /  foto di  Renata Romagnoli
 
Una standing ovation rimbombava all’interno del Palazzetto quando è stato il turno di Daniele Petrucci, un campione ma soprattutto un uomo semplice e di poche parole, ben voluto da tutti. La boxe romana è vissuta per un periodo sulle sue imprese da welter e si apre un nuovo capitolo da superwelter.
Il pugile di San Basilio, con l’eterno angolo composto da Maggi e Calì, c’è e lo vedi subito da come porta un jab sinistro che è più d’offesa che di difesa accompagnato spesso da un destro pesante diretto al corpo del nicaraguegno Orlando Membreno.
Il secondo round potrebbe essere quello decisivo quando Membreno sbarella alle corde, che lo trattengono dal cadere, dopo aver subito la serie di colpi corti al corpo e al volto per cui il romano va famoso.
Bisogna ammettere che per “Bucetto” la scelta è caduta su un avversario particolare, che sembra risorgere dalle ceneri nei momenti critici.
Membreno incassa tutto e nel quarto round, il più spettacolare, rende la vita dura al blasonato avversario. Daniele comunque domina la scena anche se deve riprendere un po’ di fiato, considerando il suo anno di inattività.
Dal settimo round usa con parsimonia il destro e carica il peso del suo lavoro sul sinistro contro Membreno, che prende coraggio e lo provoca con smorfie di sfida. Ci vuole ben altro per disturbare il nostro campione che vince in maniera netta, sperando sempre che il problema alla mano destra sia cosa leggera.
 
La serata iniziata con ritardo a causa di un disguido dell’ambulanza veniva aperta da Mario Pisanti in procinto di ribattersi per il titolo nazionale dei piuma, rimasto vacante anche dopo il suo match con Trotta. Il pugile cresciuto nella Nuova Audax Cisterna aveva di fronte l’incognita rappresentata dal giovane Michael Escobar del Team Ortiz.
Match al piccolo trotto per l’allievo di Michele Casoria, che a Santo Stefano dovrebbe battersi per il titolo con Emiliano Salvini. Pochi i sussulti, causati per lo più dai colpi limpidi di Pisanti. Il match si ravvivava decisamente nelle due riprese finali con il “pontino” che portava belle serie dando maggiore consistenza al suo vantaggio, ma soprattutto mettendo in luce una buona condizione di forma.
 
Felice Moncelli e Diego Velardo sono il futuro. Il pugliese, allenato da Pietro Sgaramella, è il più giovane professionista in Italia coi suoi 19 anni, ma quello che più conta è che ha grinta in abbondanza e ha tenuto sotto pressione Velardo per quasi tutto il match. Quest’ultimo più alto doveva far fronte all’aggressività dell’avversario che gli creava non pochi problemi fino a quando dal terzo round ha cominciato a tenersi fuori dalla portata girando per il ring e incrociando il pugliese con il suo maggior allungo. Ci voleva ben altro per fermare Moncelli, che pur ferito allo zigomo si dimostrava un vero fighter. Il verdetto premiava Velardo, ma Moncelli si è rivelato un avversario difficile.
 
La serata era chiusa da un’altra giovane promessa: parliamo di Manuel Grimieri, medio solido e potente. A tastare le sue possibilità c’era un vecchio marpione, tuttofare, come Jorge Ortiz, 42 anni, un colombiano che assicura di aver esordito al professionismo qualche anno prima del 1993 con cui viene trascritto il suo record, per il quale devi usare la lente d’ingrandimento per trovare una vittoria e 4 pareggi. Un record di sconfitte impressionante, ma una grande esperienza accumulata attraverso i ring di tutto il mondo. Jorge si muove agilmente sul ring a dispetto della sua venerabile età, si appoggia spesso alle corde e si abbassa al limite della squalifica come testimoniano i due richiami che Vincenzo Stipa gli ha affibbiato. Grimieri prova a scaricare le sue mazzate ma trova pochi varchi e quando arriva Ortiz dà segni di un’integrità fisica ancora apprezzabile. Vittoria senza discussioni per l’allievo di Mattioli e Ascani, che aggiunge un altro tassello nella sua scalata tra i medi.
 
Sport Italia 2 ha mandato in onda serata a cominciare dalle 22, 30 e il commentatore Fabio Panchetti ha intervistato Orial Kolaj, il giornalista-scrittore Dario Torromeo, Emiliano Marsili e il presidente della Roundzero Luca Ferrara. La serata era intitolata a Rodolfo Sabbatini e una targa ricordo era consegnata al figlio Roberto.
Tra le autorità salite sul ring c’erano Enza Jacoponi, Segretario Generale dell’EBU e Antonio del Greco, Vicepresidente Vicario FPI, candidato alle elezioni per la presidenza della Federazione.
L’inno di Mameli viene cantato con un assolo della nota e giovane cantante Maria Laura Gabini. Bravi i ringannouncer Valerio Lamanna e Luigi Galdiero.
La Roundzero di Luca Ferrara e Giulio Spagnoli prosegue positivamente il suo cammino ringraziando Massimo Testa per la sua ospitalità nel bell’impianto di Tor di Quinto, ma anche gli sponsor che hanno reso possibile questo sforzo.
 
RISULTATI
Medi: Manuel Grimieri (Kg. 74,600) b. Jorge Ortiz (Colombia- Kg. 72,900) a.p. 6.
Superwelter: Diego Velardo (Kg. 73,200) b. Felice Moncelli (Kg. 72,400) a.p. 6.
Piuma: Mario Pisanti (Kg. 58,800) b. Michael Escobar (Nicaragua – Kg. 61,200) a.p. 6.
Superwelter: Daniele Petrucci (Kg. 70,700) b. Orlando Membreno (Nicaragua – Kg. 69,800) a.p. 8.
Massimi Leggeri: Vincenzo Rossitto (Kg. 90,550) b. Ivica Bacurin (Croazia- Kg. 89,600) a.p. 12.
Titolo Internazionale WBC: arbitro Guido Cavalleri; giudice Franco Ciminale 115-113, giudice Predrag Aleksic 115-114, giudice Massimo Montanini 114-114.
Supervisore WBC: Enza Jacoponi.
Commissario di Riunione: Rolando Barrovecchio.
Arbitri/Giudici: Marzia Simili, Marco Marzuoli, Roberto Di Mario, Vincenzo Stipa.
Medico: dott. Italo Guido Ricagni
 

 

 

 

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